Strano Paese l’Italia, dove una civile manifestazione di cittadini liberi, autorizzata dalla Questura e presidiata dalle forze dell’ordine, viene definita “un insulto alla città” [1] dal Sindaco mentre passa nell’assoluto silenzio del primo cittadino della stessa città la protesta del giorno prima per la costruzione di uno stadio [2] .
Strano Paese l’Italia, dove un giornale si permette di diffondere BUGIE con titoli sensazionalistici per stravolgere il messaggio di una manifestazione nata per difendere la LIBERTÀ COSTITUZIONALE ma dove è normale, per una vittoria di una partita di calcio, leggere uno dei giornalisti più noti in Italia affermare che “sarebbe sceso in piazza pure lui” [3] se fosse stato tifoso di quella squadra.
FIRMATO IL CONTRATTO PER IL VACCINO PER IL CORONAVIRUS
“Il vaccino è l’unica soluzione definitiva al Covid 19”: con queste parole il Ministro della Salute Speranza ha annunciato la firma del contratto insieme ad altri paesi europei per “l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea”. Il vaccino per il quale l’Italia ha firmato il contratto “nasce dagli studi dell’Università di Oxford e coinvolgerà nello sviluppo e produzione anche importanti realtà italiane”. Obiettivo temporale: distribuzione del primo lotto di dosi entro la fine del 2020.
Analizziamo insieme la storia di questo vaccino che nasce dalla IRBM di Pomezia e che in questi mesi ha visto parlare molto di sé sui giornali.
Il 14 Aprile 2020 il sito del Ministero della Salute ha comunicato l’avvio entro la fine del mese della sperimentazione sull’uomo del vaccino sviluppato dalla IRBM di Pomezia e dalla Oxford University con “test accelerati del prototipo di vaccino anti covid-19 su 550 volontari sani”. Già nel comunicato è stato specificato che “normalmente i tempi per arrivare a immettere un vaccino sul mercato sono di 2-3 anni” ma che “sulla base dei test di laboratorio particolarmente buoni” si potesse passare direttamente “alla fase di sperimentazione sull’uomo”. Il comunicato stampa ha scatenato la reazione di moltissimi sindacati di lavoratori perché il Ministero ha aperto a un possibile “uso in modalità compassionevole a Settembre 2020” per agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario.
Del resto i tempi di sviluppo notevolmente affrettati di questo vaccino per il coronavirus covid-19 avevano sollevato qualche dubbio anche fra gli stessi medici e ricercatori. Ricordiamo ad esempio le dichiarazioni del direttore della Harvard Global Health che avvisava che “stiamo saltando molte tappe intermedie che si fanno di solito per garantire la sicurezza. Sarebbe tragico trovare un vaccino per poi scoprire che è dannoso”. Dichiarazioni analoghe a quelle dell’immunologo Douglas Green, vice direttore di Science Advances, che in un editoriale ha affermato che “bypassare gli studi clinici per un potenziale vaccino sarebbe catastrofico” spiegando come “si potrebbe verificare il rischio di ADE Antibody Dependent Enhancement ovvero il legame fra anticorpi e recettori facilitando così l’infezione invece che una protezione”.
Ma cosa dice il capo del team di ricerca di questo vaccino di Oxford? Pochi giorni fa Adrian Hill, professore alla guida del progetto, ha suscitato un po’ di dubbi nella popolazione dichiarando che “lo studio sul vaccino ha solo il 50% di probabilità di successo”. Il motivo del calo delle probabilità di successo rispetto a quanto precedentemente annunciato è legato al fatto che “nel Regno Unito c’è una rapida scomparsa del virus e se covid-19 non si diffonde nella comunità i volontari avranno difficoltà ad intercettarlo”. Nell’intervista tratta dal Telegraph addirittura è stato dichiarato che “il calo dei contagi paradossalmente danneggia la ricerca di una cura”. Lo stesso Hill rievoca nell’intervista quanto successo anni fa con la SARS che, scomparendo in estate, ha reso inutile la ricerca del vaccino o di una cura.
In merito al “vaccino che verrà” consigliamo a tutti di leggere l’ebook gratuito di Corvelva scritto dalla Dottoressa Loretta Bolgan disponibile sia in italiano che in inglese grazie al lavoro dello splendido team di traduttori C.Li.Va. Toscana. Trovate l’ebook scaricabile GRATUITAMENTE a questo link: https://www.corvelva.it/speciale-corvelva/corvelva-ebook/covid-19-il-vaccino-che-verra.html
Abbiamo provato a riassumere le nostre riflessioni attraverso fonti ufficiali e contributi di personalità riconosciute per evidenziare come su questa vicenda sia incomprensibile la fretta con cui il Ministro della Salute e il Governo continuino, da mesi, a investire tempo e soldi in un ipotetico vaccino nonostante numerosi medici ed esperti mettano in dubbio sicurezza, efficacia e utilità per un virus che potrebbe anche scomparire come successo nel recente passato con la SARS.
Ancora una volta la politica italiana dimostra grande inadeguatezza nel destinare le risorse economiche per la salute pubblica, preferendo scommettere milioni di euro su un vaccino dalla dubbia efficacia e sicurezza piuttosto che affrontare il problema migliorando stili di vita degli italiani e qualità dell’ambiente in cui viviamo.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-06-15 08:12:352020-06-15 08:12:35FIRMATO IL CONTRATTO PER IL VACCINO PER IL CORONAVIRUS
Fallito il vaccino sperimentale per HIV testato su 5407 persone in Sudafrica.
Lo annuncia dal sito di Science Glenda Gray, presidente del South African Medical Research Council, al termine della sperimentazione iniziata nel 2016 finanziata da MRC, l’Istituto nazionale americano per le allergie e le malattie infettive (NIAID) e la Fondazione Bill & Melinda Gates. Il vaccino HVTN 702 non protegge dunque dal virus HIV. Nei test era stato somministrato in 14 diverse zone del paese a uomini e donne tra i 18 e i 35 anni divisi in due gruppi: uno aveva ricevuto il vaccino mentre l’altro aveva ricevuto un placebo .
4 anni di sperimentazione in Sudafrica nonostante il dubbio fondato di molti scienziati che avevano visto già risultati scarsi in vaccini utilizzati nel sistema di potenziamento primario con solo uno studio di efficacia in Thailandia. Sembra quindi proprio che la Fondazione Bill e Melinda Gates abbia coscientemente investito su un vaccino destinato a fallire.
In quello studio, conclusosi nel 2009, le infezioni da HIV sono state 51 nel gruppo vaccinale e 74 nel gruppo placebo, con un’efficacia del 31% per questo vaccino invece ci sono stati 129 infezioni nel gruppo vaccinale e 123 nel gruppo placebo. Questo risultato conferma che non era un livello di protezione abbastanza alto da portare sul mercato il vaccino.
Ci siamo domandati se a queste persone sottoposte ai test fossero state fornite le giuste informazioni e che tipo di consenso informato sia stato loro concesso per aver donato la vita alla scienza.
“La convinzione che il consenso non sia volontario o in qualche modo collegato alle cure sta emergendo come un malinteso comune in quattro studi riportati. In una clinica prenatale, è stato riscontrato che il 93% dei partecipanti riteneva di non poter ritirarsi dallo studio e il 28% riteneva che non avrebbero ricevuto assistenza se non avessero partecipato allo studio . Questi risultati sono stati replicati in uno studio simile a Bloemfontein in cui il 24,2% riteneva di non poter ritirarsi in qualsiasi momento e il 92,3% riteneva che non avrebbero ricevuto una buona assistenza medica se si fossero ritirati dallo studio . Recentemente è stato dimostrato che la metà degli intervistati ritiene di non avere la possibilità di sottoporsi al test per l’HIV~AIDS, molti credono che l’accesso all’assistenza sanitaria dipenda dal loro consenso al test .
È quindi questa l’informativa che è arrivata a persone che hanno donato la loro vita alla sperimentazione clinica inconsapevolmente?
La questione è ancora più agghiacciante se aggiungiamo anche che lo studio Bloemfontein riporta come i partecipanti, nonostante avessero almeno 8 anni di istruzione, mancavano di una conoscenza di base della sperimentazione clinica e il loro consenso non poteva quindi essere considerato informato .
Ci viene da pensare quindi che queste persone erano già statisticamente destinate a subire un danno, per quale motivo?
Gray, a capo della sperimentazione afferma che, data la gravità dell’epidemia in Sudafrica (7,7 milioni dei 37,9 milioni di persone con infezione da HIV del mondo), lei e i suoi colleghi credevano che il nuovo studio potesse valesse la pena sperimentare. Su vite umane inconsapevoli, sottolineiamolo.
“L’epidemia è fuori controllo qui e dobbiamo prendere provvedimenti per un intervento biomedico”, dice Gray. Il direttore della NIAID Anthony Fauci afferma di non avere rimpianti per il sostegno allo studio. “Non credo sia stata una cattiva scelta. È stata l’unica scelta. ”
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-06-14 12:50:502020-06-14 12:50:50Fallito il test su vaccino HIV
“I bambini devono stare in classe distanziati, con la mascherina e se non è possibile garantire la distanza le scuole possono adottare la didatticamente a distanza”
Così in questi giorni il Governo ripete le indicazioni del comitato tecnico scientifico per la riapertura delle scuole il prossimo settembre.
Questa foto è stata scattata durante la partita di calcio che segna la ripresa della stagione sportiva, ci piacerebbe sapere come sia possibile che i calciatori possano stare a 10 centimetri fra loro durante un’attività sportiva intensa (che ricordiamo per le persone comuni comporta una distanza di 2 metri) mentre i bambini non abbiano alcuna certezza di poter tornare a scuola senza mascherina o distanze imposte fra 3 mesi.
E così mentre moltissimi medici ribadiscono di quanto il rischio di contagio fra bambini asintomatici sia bassissimo [1] l’anno scolastico si è concluso senza i consueti saluti fra bambini e docenti e gli esami delle scuole secondarie saranno svolti a distanza.
Un giorno, forse, qualche giornalista avrà il coraggio di chiedere come mai l’Italia non ha a cuore la salute dei bambini e perché la politica cerca in ogni modo di impedire la socializzazione al parco giochi dei nostri figli.
E se qualcuno dirà che le mascherine sono fondamentali mostrategli questa foto, e chiedete se i soldi possono fare il miracolo di far chiudere un occhio a chi scrive regole e decreti.
La capogruppo Gelmini ci ricorda infatti che “Nei mesi di febbraio e marzo, quando è scoppiata l’emergenza, avevamo da contrastare anche il picco della normale influenza stagionale, e questo ha causato numerosi problemi nel combattere il Coronavirus” mentre il collega Mandelli tiene a precisare che “I vaccini sarebbero assolutamente gratuiti e potrebbero essere fatti anche presso le farmacie.” Ovviamente il fatto che l’Onorevole Mandelli sia anche il Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani per noi è una pura casualità, ma ci aspettiamo dal Parlamento, che discuterà la mozione in questi giorni, che almeno approfondisca se questa parte possa generare un conflitto di interessi. Inoltre, come ribadiamo sempre quando si parla di gratuità, ricordiamo che il fatto che il vaccino venga somministrato in modo gratuito implica che i (pochi) soldi a disposizione della sanità nel nostro paese siano dirottati nell’acquisto del vaccino. Niente è gratuito e se ci sarà un aumento della spesa sanitaria per l’acquisto del vaccino (in quanto obbligatorio i cittadini dovranno poterlo ricevere senza pagare) sicuramente in qualche altro settore ci saranno dei risparmi con conseguenze impronosticabili. Evidentemente nei “numerosi problemi” citati dagli Onorevoli non rientrano i soldi spesi male in campo sanitario pensando che la vaccinazione a tappeto possa risolvere la carenza di posti letto o di personale sanitario.
Ma qual è l’efficacia del vaccino antinfluenzale?
Secondo il CDC USA per la stagione 2019-2020 è stata del 45% mentre nel 2017-2018 fu mediamente del 36%. A questo punto ci chiediamo che fondamento abbia la dichiarazione che ha fatto il Presidente della Regione Lazio Zingaretti giustificando la sua ordinanza sull’obbligo del vaccino antinfluenzale istituito poche settimane fa: “Il vaccino obbligatorio, per le persone a rischio, permetterebbe una diagnosi precoce del Covid-19, perché si esclude il sintomo dell’influenza stagionale normale”.
Quale aiuto nella “diagnosi precoce” di coronavirus garantirebbe un vaccino che ha un’efficacia fra il 36 e il 45%? Davvero si vuol far credere che un medico serio e preparato baserebbe la diagnosi di un paziente sul fatto che sia vaccinato o meno per l’influenza?
Riportiamo anche uno studio relativo alla stagione 2016-17 pubblicato sul sito dell’Istituto superiore di sanità dove sono stati seguite 64.854 persone di cui 30.456 senza vaccino antinfluenzale e 34.398 vaccinate. Nella tabella riepilogativa si può notare come l’incidenza fra le 611 persone che sono state ospedalizzate e le 116 che sono morte durante la stagione analizzata la percentuale sia più alta fra il campione vaccinato (35.5% contro 64.4% per gli ospedalizzati e 37.9% contro 62.1% nei morti). Pensare che un vaccino di scarsa efficacia contro la malattia da cui dovrebbe proteggere sia addirittura utile per un’altra malattia è una follia.
Per quanto riguarda l’invito della FIMP sulla vaccinazione ai bambini ricordiamo che al 27 Maggio secondo l’Istituto superiore di sanità i casi di malattia fra 0 e 18 anni sono il 2.1% del totale. Davvero la Federazione dei medici pediatri vuole dirci che con un’incidenza di solo il 2.1% abbia qualche utilità vaccinare a tappeto tutti i minori di 16 anni (la meno colpita dal coronavirus Covid-19) per eliminare dubbi nella diagnosi o sovraccaricare il sistema sanitario?
Sempre nel rapporto prodotto dall’Istituto superiore di sanità si evidenzia come il 60% dei casi sia avvenuta nelle RSA , per cui risulta davvero incomprensibile l’accanimento da parte della politica e delle task force nei confronti dei bambini e della scuola. Oggi è stato ufficializzato che anche il campionato di calcio potrà ripartire già nel mese di Giugno, incomprensibile come si ritenga più sicura una partita di calcio con continui contatti fisici e non una scuola di bambini fra oltre tre mesi nonostante il calo dei contagi sia continuo da settimane.
Come al solito classe politica e rappresentanti dei medici non perdono occasione per seminare panico per giustificare nuovi obblighi e ricatti soprattutto sulla pelle dei bambini. Stranamente, ma ci auguriamo che il Ministero e la FIMP provvedano quanto prima, nessun accenno sul legame fra carenza di Vitamina D e infezioni alle vie acute respiratorie. Sul sito dell’Istituto superiore di sanità infatti lo scorso 21 maggio è stato pubblicato un articolo che evidenzia come “attualmente sono in corso numerosi trial clinici, ad esempio negli USA, che mirano a testare l’integrazione di Vitamina D nei pazienti con Covid-19 […]” perché diversi studi hanno dimostrato un “potenziale impatto benefico dell’integrazione di Vitamina D contro le infezioni acute delle vie respiratorie”.
Siamo consapevoli che non sia la vitamina D la cura per il coronavirus, ma di sicuro quando sentiamo parlare di prevenzione è inspiegabile come ci si riconduca solo al vaccino da parte di chi dovrebbe avere a cuore la salute dei nostri figli. Perché nel dubbio che possa essere comunque utile a rinforzare il sistema immunitario dei bambini i pediatri non raccomandano l’assunzione di vitamina D?
Oppure in tema di prevenzione perché gli Onorevoli Gelmini e Mandelli non raccomandano agli over 60, a cui vorrebbero imporre una vaccinazione obbligatoria, di smettere di fumare? Eppure sul sito del Ministero della Salute viene riportata una comunicazione dell’Istituto superiore di sanità nel quale si specifica che “chi fuma ha il rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 almeno tre volte superiore rispetto ai non fumatori”. Ma d’altronde da un Governo che in pieno lockdown ha chiuso i parchi e proibito attività motoria ma ha lasciato aperti i tabaccai e considerato una necessità uscire per andare a comprare le sigarette, ma non una passeggiata all’aria aperta ai bambini, non potremmo aspettarci di meglio.
Il panico e il caos generato dal coronavirus Covid-19 ancora una volta sono il pretesto per introdurre nuovi obblighi ingiustificati. Con il forte calo dei contagi adesso il nuovo motivo per spaventare e ricattare le persone è “la seconda ondata che ci sarà nel prossimo autunno”. E questo nonostante numerosi medici di tutto il Mondo ipotizzino che non ci sarà nessuna seconda ondata nel prossimo autunno oppure che potrebbe esserci ma in modo molto meno aggressivo per la mutazione del virus.
Le opinioni di medici ed esperti cambiano continuamente, in questi 4 mesi abbiamo assistito a dichiarazioni in continua contrapposizione ribadendo quindi di come si proceda per tentativi. Ma in tutto questo è inaccettabile che la politica e i rappresentanti dei medici approfittino per introdurre nuovi obblighi vaccinali e per ribadire che il vaccino sia il miglior modo di prevenire malattie e problemi al sistema sanitario nazionale. Ancora una volta poi è assurdo che sia la scuola l’ambiente ritenuto più pericoloso da parte dei pediatri per sbandierare necessità di vaccinazioni a tappeto di scarsa efficacia e su una popolazione che, dati alla mano, è la meno colpita dal coronavirus.
«Anche le tangenti hanno i loro effetti sui malati», si scriveva un mese fa su La via libera proprio nel momento in cui regione Lombardia aveva nominato come commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Guido Bertolaso. «Una nomina sconfortante – commenta Alberto Vannucci – Le passate gestioni commissariali dell’emergenza, nel nostro Paese, di cui l’ex responsabile nazionale della Protezione Civile rimane simbolo, si sono rivelate proprio il coacervo di sprechi e ritardi, non dimentichiamolo».
⁃ Dopo il Servizio delle Iene dell’11 dicembre 2018 intitolato “Ricciardi, il presidente dell’Istituto superiore di Sanità è in conflitto d’interessi?” Walter Ricciardi si è dimesso. Tra i conflitti di interesse troviamo l’aver fatto da consulente per farmaci e vaccini per diverse case farmaceutiche, compreso il meningococco B, e l’aver collaborato con delle riviste di una società di lobbying in campo sanitario, la Altis OPS. Celeberrima la sua difesa sulla collaborazione con le riviste: “Conflitto di interessi? Non sapevo che ci fosse una lobby dietro quelle riviste“.
Il 9 ottobre 2018 è risultato singolare che il Presidente della Commissione Sanità Pierpaolo Sileri, esponente di spicco del Movimento 5 stelle abbia fatto i “saluti istituzionali” all’evento organizzato in collaborazione con GSK in programma il prossimo presso la Sala degli Atti parlamentari a Roma. Evento dal titolo “Global health – L’Italia driver di best practice”.
Il C.Li.Va. Ha inviato un comunicato di protesta a tutti i deputati e senatori del Movimento 5 Stelle e della Lega in seguito all’evento in collaborazione con GSK. Non abbiamo ricevuto risposta.
Il fattore determinante da valutare, in un momento delicato come questo, è che, si nuovo, la sanità italiana passa in mano a un colosso farmaceutico straniero, continua a non andarci proprio giù la possibilità di contribuire o far sviluppare il mercato interno italiano, soprattutto in un momento tragico come questo. I medici sono coloro che hanno il rapporto di fiducia con il paziente.
La formazione dei medici NON dovrebbe essere coordinata da un Ente commerciale che ha tutto l’interesse a vendere, sviluppare e commercializzare un prodotto tramite i venditori di medicine.
All’ombra dell’emergenza Covid-19 si è consumato un colpo di mano senza precedenti, che “istituzionalizza” l’ingerenza dell’industria farmaceutica nelle politiche sanitarie e affida alla stessa non solo la formazione dei futuri medici, ma anche la revisione del sistema nazionale.
Il colosso farmaceutico Sanofi ha siglato un accordo di intesa triennale con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) finalizzato “allo sviluppo di progettualità volte a formare i medici del futuro” su diverse tematiche cliniche e per identificare “un corretto orientamento in caso di emergenza sanitaria, picchi di gestione di condizioni o patologie stagionali” (non è che implementeranno ancora di più la raccomandazione incessante del l’antinfluenzale, del pneumococco e della meningite finché non arriverà il vaccino contro il COVID-19?
In ultimo la perla di oggi, 23 maggio 2020, dal portale del Ministero della Salute: “I percorsi di educazione sanitaria sull’uso corretto delle medicine, sull’igiene, sulla corretta alimentazione e sui sani stili di vita dovrebbero (!) essere obbligatori nelle scuole: dalla materna alle superiori” – ha sottolineato Alberto Villani, Presidente della Società Italiana di Pediatria.
Nuove generazioni in programmazione. Piccoli clienti crescono.
Proprio vero quello che dice il Presidente Simg Claudio Cricelli “il mondo dell’industria rappresenta un elemento fortemente strategico” e che porterà a un cambiamento generazionale della professione e un innovativo programma di formazione per i medici.
“La Mafia della Sanità: Come liberarsi dall’industria farmaceutica e diventare sovrani della propria salute” di Ghislaine Saint-Pierre Lanctot. Puoi Iniziare a leggerlo gratuitamente: http://amzn.eu/exYXTSz
E’ stato pubblicato il rapporto tra la Corte dei Diritti dell’Uomo e le ONG di George Soros, personalità molto discussa al momento per le sue influenze globali all’unisono con Bill Gates. Le dinamiche della Corte Europea ci interessano non poco in questo momento, dato che di recente la questione di legittimità sull’obbligo vaccinale è stata sollevata davanti alla Corte Europea dei Diritto Umani da alcuni cittadini della Repubblica Ceca, Paese che, come l’Italia, ha obbligatorietà per 10 vaccini pena 400 € di multa e l’esclusione dai servizi educativi per la prima infanzia.
I cittadini cechi che hanno sollevato il caso davanti alla Corte si sono appellati agli artt. 8 e 9 della Convenzione Europea per i Diritti Umani (obiezione di coscienza e libertà di culto) e all’art. 2 del Protocollo I della Convenzione (libertà educativa).
La sentenza doveva svolgersi ad aprile 2020.
Non abbiamo notizie in merito ma ci giungono segnali di cambiamento molto forti:
Come promemoria ricordiamo che questo rapporto ha rivelato che 18 giudici hanno deliberato 88 volte in casi promossi o supportati da ONG di cui erano stati precedentemente collaboratori o leader, in grave violazione dell’etica giudiziaria. In qualsiasi stato di diritto l’autore di tali violazioni dovrebbe affrontare pesanti azioni disciplinari e le questioni dovrebbero essere ritentate.
Lungi dal cadere nel silenzio e, nonostante il confinamento, le rivelazioni fatte in questo rapporto hanno finora continuato a diffondersi in Europa, e anche oltre, attraverso centinaia di pubblicazioni.
Il silenzio della CEDU è stato interrotto ed il ministero degli Affari esteri russo ha dedicato un comunicato ufficiale al rapporto della ECLJ. In questo testo è preoccupato per l’ “influenza nascosta” di alcune ONG occidentali nella CEDU e dichiara che “influenza direttamente la qualità, l’imparzialità e l’equità delle sentenze della Corte”. La Russia ritiene inoltre che un “esame adeguato” di tali disfunzioni da parte degli Stati membri del Consiglio d’Europa, nell’ambito del processo di riforma della Corte, correggerebbe e ridurrebbe le “interferenze politiche” esercitate da queste ONG nel processo giudiziario.
Questa dichiarazione è di vasta portata dato il peso diplomatico della Russia a Strasburgo. Il suo ambasciatore lo attuerà sicuramente con fermezza con i rappresentanti degli altri 46 Stati membri del Consiglio d’Europa.
Confidiamo in una maggiore imparzialità di giudizio per una questione assai rilevante per molte persone in Europa riguardo proprio la vaccinazione obbligatoria.
La vicenda riguarda una infermiera tirocinante francese nata nel 1972 che, vaccinata per epatite B, durante la pratica della professione infermieristica, ha contratto nel 1993 la sclerosi multipla.
La Sanofi (citata in causa poiché casa farmaceutica del vaccino) si è lamentata del fatto che la constatazione contro di essa si basava sulla duplice presunzione di un nesso causale tra la vaccinazione e le malattie di X e della difettosità del vaccino.
La Corte ha tenuto conto per il risarcimento del fatto che la sclerosi multipla è malattia progressiva che peggiora anche in assenza di richiesta successiva.
La donna ottenne dallo Stato francese un indennizzo di 656.803,83 € e un vitalizio di 10.950 € annui.
Successivamente le sue condizioni di salute peggiorarono e le furono diagnosticati il morbo di Crohn nel 1999 e una grave malattia muscolare infiammatoria (polimiosite) nel 2004.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-05-14 12:14:342020-05-14 12:14:34SOROS, C.E.D.U. E LEGITTIMITÀ DI OBIEZIONE ETICO-RELIGIOSA PER VACCINI OBBLIGATORI.
…Pretendiamo il rispetto dei diritti dei minori, ricordando che l’art. 34 della Costituzione dice “la scuola è aperta a tutti”, che i principi del diritto dei bambini sono violati con la DAD, per privazioni e scompensi sociali, emotivi, relazionali, eguaglianza rispetto ad altri Stati ai nostri confini i cui figli stanno frequentando la scuola anche senza mascherine [1].
Si moltiplicano sui social gli appelli personali di più insegnanti, docenti, scuole.
Presente anche forte appello della più antica Accademia linguistica del mondo: occorre superare prima possibile la didattica a distanza e fare i necessari investimenti nell’istruzione, nella ricerca e nel diritto allo studio.
La Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (1583), in questi tempi di Coronavirus ha diffuso un “Documento per la ripresa della vita scolastica”, nel quale evidenzia tutti i limiti dell’insegnamento a distanza: “La scuola è un’aula e non un video”. Ecco il documento dell’Accademia fiorentina qui pubblicato.
https://accademiadellacrusca.it/it/tema-del-mese
Sul loro sito riportano:
Gli stessi insegnanti, molto meglio di chiunque altro, stanno denunciando i limiti dell’insegnamento a distanza, limiti peraltro già da tempo sottolineati dagli esperti di pedagogia e didattica. I difetti riscontrati da più parti sono tanti e non è inutile ricordarli.
• L’insegnamento via web non consente di verificare con immediatezza la risposta degli studenti alla lezione e il loro grado di comprensione dei contenuti esposti.
• La distanza rende più difficile valutare la giusta distribuzione temporale delle fasi di insegnamento e apprendimento, anche per la ridotta interazione tra chi parla e chi ascolta.
• Si annullano, o almeno si riducono in modo essenziale, la socializzazione e il lavoro di squadra, impedendo che la classe funzioni come modello di interazione virtuosa tra i ragazzi e tra generazioni diverse in un fecondo scambio e arricchimento reciproco.
• Si riduce la fisicità dell’insegnamento, che non riguarda solo la gestualità con cui l’insegnante accompagna le spiegazioni, sottolineandone i punti salienti o elevandone le emozioni, ma anche e soprattutto l’abilità manuale guidata fisicamente, che non può essere dimenticata nell’apprendimento della scrittura. Molti sono ormai gli studi che in tempi recenti hanno dimostrato quanto sia importante, per lo sviluppo delle capacità cognitive, conservare, nella scuola primaria, l’apprendimento della scrittura manuale, non disperdendola a favore di quella digitale.
I limiti della distanza non sono, però, soltanto di natura strettamente didattica. Un sistema di insegnamento, infatti, per il quale è indispensabile possedere strumentazioni adeguate, buone connessioni e stanze in cui potersi concentrare, discrimina vistosamente i più svantaggiati, né può servire una sia pur meritevole distribuzione di tablet alle famiglie più povere: senza genitori in grado di affiancare lo sforzo dei discenti, senza libri nelle case, senza spazi adeguati il problema non si risolve.
Gli aspetti negativi di una didattica a distanza non riguardano ovviamente l’uso sapiente delle tecnologie informatiche nell’istruzione, la possibilità di integrare l’insegnamento con le risorse del web, che hanno dato e continueranno a dare un contributo di grandissima efficacia.
Il nostro appello va a coloro che devono, appena possibile, garantire un ritorno migliorato all’attività educativa ordinaria, in analogia a quanto si cerca di fare nel settore sanitario. I fatti presenti confermano che la salute è il bene primario, ma confermano altresì che tutti gli aspetti della vita di ciascun Paese, compreso quello ora nominato, dipendono dagli investimenti nell’istruzione, nella ricerca, nel diritto allo studio, beni da assicurare alle generazioni crescenti, energie indispensabili anche da trattenere il più possibile nella terra di origine.
Gli sforzi encomiabili per far fronte alla pandemia sono stati tanti: pensiamone tanti anche per la riapertura delle scuole.
Come si è riconosciuta inadeguata la forza numerica umana nel campo della sanità, per effetto delle restrizioni improprie e di spirito elitaristico, così si riconosca che l’affollamento nelle classi è stato un provvedimento ministeriale sconsiderato; si provveda con l’occasione a rendere accettabile il rapporto numerico discenti – docenti.
E non si assecondi la convinzione – forse gradita in ambienti solo commercialmente interessati – che la scuola possa essere un video e non un’aula: sarebbe, non solo nella battaglia contro la Covid-19, una sconfitta irreparabile.
Aprire le scuole come il resto d’Europa
E’ un DOVERE delle istituzioni, è un DIRITTO dei minori e delle famiglie lavoratrici. Non siamo in Europa solo per confronti economici.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-05-13 10:07:392020-05-13 10:07:39ACCADEMIA DELLA CRUSCA: LA SCUOLA È UN’ AULA NON UN VIDEO
Da oltre due mesi su televisioni e giornali italiani trovano ampio spazio immagini e titoli catastrofisti sull’emergenza coronavirus. Vogliamo con questo articolo portare le testimonianze di medici che ci fanno sperare in un futuro migliore, un ritorno a una normalità a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare:
Sono testimonianze tutte raccolte nell’ultima settimana, rafforzate da un quadro che vede il numero di guariti aumentare giorno dopo giorno. Massimo rispetto per chi ha visto soffire o, peggio ancora, morire parenti o amici ma questo non deve mai toglierci la speranza di superare questo brutto periodo. Il pessimismo e le continue dichiarazioni di un mondo che cambierà per sempre contribuiscono solo ad aumentare quel senso di incertezza e negatività a cui non vogliamo cedere.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-05-12 08:25:252020-05-12 08:25:25PILLOLE DI OTTIMISMO
Tutto questo mentre il mantra mediatico del Governo italiano non ha accennato ad alcun cambiamento in questi due mesi. Il raccomandato – o meglio imposto – “distanziamento sociale” suona come un accostamento verbale che evoca pericolosamente un concetto miliare per la vita umana: la socializzazione e il contatto umano, come ricorda il Professor Vittorino Andreoli, psichiatra e studioso, sulle pagine de La Voce del Trentino. “La paura ha avvolto tutto e tutti. Insicurezza, ansia, panico e angoscia”. Chi ha causato questi sentimenti, questa insicurezza, di certo ha una forte responsabilità verso ciò che comporterà nella vita di tutti noi chissà per quanto tempo ancora. Esercizio statistico facile ogni giorno comunicare il numero di contagi, decessi e guariti. Più difficile calcolare a medio e lungo termine il danno psicologico ed emotivo per chi in questo lockdown prolungato ha dovuto distanziare affetti, sentimenti e socialità.
Reclusi in casa per mesi e sbattuti davanti a schermi più o meno grandi per la somministrazione asettica di informazioni. Questo sarebbe l’insegnamento scolastico, un tempo eccellenza di cui il nostro Paese si poteva vantare? Come tollerarlo e accettarlo per i bambini fino a 6 anni? Questo serve a educare i futuri adulti a quello che il M5S elogia come Transumanesimo. Questo elogia la Ministra dell’Istruzione Azzolina del M5S, con la DAD. I fondatori e le fondatrici della buona e sana educazione infantile e della pedagogia proverebbero vergogna e si rifiuterebbero anche solo di pronunciare certe sigle.
Noi, C.Li.Va Toscana, ma cassa di risonanza di molti più genitori, aggiungiamo alle sue parole:
NOI NON SIAMO PRONTI e mai lo saremo. La Didattica a Distanza non è la soluzione.
I nostri figli soffrono per i danni causati dall’adulto-centrismo. Per la solitudine, solo italiana, indotta da una task force che ha di fatto sostituito il Governo e il Parlamento eletto dal popolo italiano. Troppo facile scaricare “sugli esperti” le decisioni impopolari che vengono prese; troppo facile utilizzare l’emergenza sanitaria per giustificare provvedimenti che scritti nero su bianco in un programma elettorale non sarebbero mai stati votati da chi detiene la sovranità: il popolo.
ORA BASTA!
Inviamo questa lettera aperta alla Ministra Azzolina, ricordando che SIAMO l’unico Paese che sta distruggendo la salute mentale e sociale dei più piccoli, non per COVID-19, ma per manie transumanistiche.
Diciamo NO.
Chiediamo di guardare all’Europa NON solo per contrattare debiti, ma anche per imparare e confrontarsi con Paesi come:
Non siamo profumatamente stipendiati come i membri delle task force, ma abbiamo motivazioni più forti e profonde per sapere quale sia la strada da seguire: questa è la nostra vita e come sindacato dei nostri figli non accetteremo nessuna imposizione o restrizione motivata solo da interessi economici.
Uno Stato senza il suo popolo non esiste: la sovranità appartiene al popolo, articolo 1 della Costituzione.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-05-07 08:32:292020-05-07 10:04:29DIDATTICA A DISTANZA? BOCCIATA!
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