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“IMMUNI” RISPETTA I PRINCIPI DELLA PUBBLICA AMMISTRAZIONE E DI PRECAUZIONE?

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Vogliamo analizzare la discussione in corso sulla App di tracciamento “Immuni” partendo dai principi fondamentali dell’attività amministrativa , attualmente arricchita di 450 esperti totali nelle innumerevoli task force create dal Governo. Che strano da chi voleva tagliare i Parlamentari per ridurre i costi della politica….

LEGALITA’:

Antonello Soro, il Garante della Privacy, si è rivolto al Ministro di Giustizia Bonafede in merito ad alcuni quesiti ricevuti dalle Camere Penali per accertarsi che i diritti individuali siano garantiti e possano essere adottate le caratteristiche delle piattaforme indicate dalla DGSIA (Direzione Sistemi Informativi Automatizzati – Ministero della Giustizia): ancora non abbiamo notizia di tale responso, eppure il dibattito su questa app è già molto vivo. Ancora non sappiamo se questa rispetti i princìpi di legalità, ma alcune forze politiche e alcuni Presidenti di regione stanno richiedendo a gran voce l’obbligatorietà di installazione.

A livello numerico ricordiamo che le violazioni della privacy, data breach, sono state in media 3 al giorno sul solo territorio italiano . I dati del 2019 non sono ancora stati forniti; sarebbe interessante e basilare conoscerli per comprendere se il Regolamento GDPR (entrato a pieno regime il 25 maggio 2018) sia stato sufficientemente rispettato anche dalla stessa pubblica amministrazione. Impossibile non constatare che proprio nelle strutture pubbliche quali gli istituti scolastici di ogni ordine e grado si siano registrate in questi anni innumerevoli violazioni a discapito dei minori non in regola con la legge Lorenzin, contravvenendo tra l’altro al senso inclusivo che la scuola dovrebbe avere.

ECONOMICITA’, EFFICACIA ED EFFICIENZA:

Il lockdown sta distruggendo l’economia e tutto ciò che intere generazioni di famiglie hanno costruito con i valori dell’artigianato e del “made in Italy”. Tutte le imprese avranno bisogno di ingenti e celeri liquidità per ripartire, in parte anche per finanziare i DPI e tamponi imposti dai protocolli la cui reperibilità è già scarsa persino negli ospedali. Ci chiediamo: oltre a pagare 450 esperti nella Task Force come “inutili cabine di regia” , come pensa il Governo di finanziare un progetto che presenta forti rischi di sicurezza privacy espressi proprio dal Garante se questa non fosse diretta centralmente ma in modo disordinato dalle regioni ?

Come possono queste affollate “cabine di regia” valutare efficace ed efficiente un sistema che deve monitorare un virus che ad oggi è mutato in 30 ceppi ? I tamponi quanti ceppi possono rilevare? E’ davvero il sistema più economico o quello più onerosamente rischioso anche per i diritti alla privacy dell’individuo? Perché mai queste Task Force non dovrebbero ascoltare un premio Nobel che annuncia una probabile scomparsa del virus in modo naturale? Perché anche uno studio svolto in Israele ipotizza la sparizione del virus in 70 giorni ma il nostro Governo continua a investire in questi progetti di lungo periodo?

IMPARZIALITA’:

Bisognerebbe adottare – e presto – una disciplina uniforme a livello nazionale che impedisca disparità di trattamento tra cittadini su base territoriale e assicuri garanzie equivalenti per tutti. C’è stata, invece, una proliferazione di iniziative“. Egli infatti “teme che di questo passo non si riuscirà a tenere il conto delle tante iniziative regionali, con seri rischi sul profilo della sicurezza dei nostri dati. Fughe in avanti che potrebbero pregiudicare gli obiettivi comuni.

PUBBLICITA’ E TRASPARENZA:

I titoli sensazionalistici di questi giorni tutto hanno fatto “trasparire” e rese “pubbliche” le grandi difficoltà legislative e l’importante questione dei diritti che devono trovare un equilibrio fra interesse pubblico e libertà individuali.

Ricordiamo che i cittadini italiani non sono dei criminali reclusi da controllare per pubblica sicurezza. E’ stato fomentato odio permettendo inseguimenti mediatici con immagini degne dei migliori film polizieschi, utilizzo di droni, moto e forze armate in un contesto dove fino a pochi mesi fa si denunciava la carenza di risorse economiche per garantire la sicurezza dei cittadini. Date queste premesse emotive da stress mediatico che sono state permesse, con critiche espresse anche da Paesi come la Svezia che ha avuto un approccio totalmente diverso: dove sta il principio di precauzione anche per il mantenimento della tranquillità pubblica con un’applicazione che farebbe diventare fobici o potenzialmente ipocondriache alcune persone ? Ci aspettiamo la stessa attenzione, ora e soprattutto quando sarà terminata questa emergenza, anche per i criminali veri, i pedofili, gli spacciatori, magari verificando con indagini preliminari approfondite i conflitti di interesse di chi ha sviluppato e promosso questi software.

Stessa attenzione che dovrebbe essere rivolta anche a tutti i vari protagonisti di questo periodo: mascherine, tamponi, aziende che fanno prelievi sierologici.

Noi siamo nati liberi, conosciamo i nostri diritti e doveri e siamo pronti a difenderli rispettosamente. Mai un passo indietro.

Staff C.Li.Va. Toscana

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