CALENDIARIO INFORMATO CLIVA TOSCANA – FEBBRAIO 2024

Continuiamo il nostro percorso informativo dedicando il mese di febbraio al vaccino antinfluenzale.

Come per lo scorso mese (Link) proveremo a fornirvi elementi di riflessione e basi per esercitare il vostro consenso informato. Ritroverete quindi anche per il vaccino anti influenzale gli stessi elementi di dubbio che abbiamo visto lo scorso mese con il vaccino covid 19.

La vaccinazione anti influenzale viene ormai di prassi proposta/raccomandata ogni anno a tutta la popolazione, in particolare ad anziani, bambini e lavoratori. Da qualche anno la campagna di (dis)informazione delle autorità sanitarie e televisive si è concentrata molto sulle donne in gravidanza alle quali viene proposto il vaccino con il falso mito della protezione anche per il nascituro.

Per i bambini la vaccinazione si va a sommare ai già molteplici vaccini pediatrici con richiami obbligatori e raccomandati, facendo diventare il calendario vaccinale di questi anni una vera e propria maratona stressante per il sistema immunitario dei nostri figli.

Ricordando che la vaccinazione anti influenzale è FACOLTATIVA e che nessuno può obbligarvi a farla ci chiedamo:

Ma ci ammaliamo davvero meno? O indeboliamo sempre più la capacità del nostro corpo di reagire?

Lo scopriremo durante questo mese insieme al CalenDiario informato cliva Toscana che trovate nel consueto formato!

Buona lettura e buona nuova consapevolezza! Solo informandoci e raccogliendo dubbi e fonti possiamo difendere il nostro diritto alla salute e alla libera scelta!

C.Li.Va. Toscana

Febbraio Calendiario 2024 ok

il CalenDIARIO Informato -Gennaio24

Il C.Li.Va. aveva già vissuto questo momento sulla pelle dei suoi figli nel 2017, con l’imposizione di una legge (119/2017 ‘legge Lorenzin’) che ha escluso i minori nella fascia 0-6 anni dalla scuola d’infanzia se non regolarmente vaccinati, non solo per il morbillo, motivo scatenante del provvedimento di legge, ma per ben 10 vaccini resi obbligatori, oltre ad una multa per tutti i minori fino a 16 anni e 364 giorni.
Dal 2017 sono trascorsi 2.339 giorni di obbligo vaccinale con esclusione scolastica se non in regola anche per un richiamo.

Eravamo energia dispersa, adesso siamo tutti uniti nella stessa marcia verso la verità.
L’autodeterminazione è la nostra arma. Ma è necessaria la conoscenza per coinvolgere e far riflettere chi potrebbe evitare una reazione avversa con un vostro dubbio o chi anche è contrario all’obbligo, soprattutto dove c’è rischio.

Le domande irrisolte che ci facciamo sono sempre le solite, cambia solo il tipo di infezione.
Cambia il corpo e l’età della della persona che riceve il farmaco.

Su un adulto è più semplice definire i cambiamenti prima e dopo una vaccinazione, definire un evento avverso è più evidente.
Ma su un bambino in crescita che potrebbe ricevere ben 19 vaccinazioni con i richiami, come rilevare se alcune patologie o malattie si sarebbero sviluppate senza vaccino?

Le obiezioni sono sempre le solite, le abbiamo organizzate in vari appuntamenti mensili nel CalenDIARIO INFORMATO, in allegato Gennaio, provvisto di link ipertestuali e QR così da poterlo leggere e anche stampare e diffondere sotto post politici, giornalistici o dove credete più opportuno.

CalenDIARIO INFORMATO 1 2024

Legge 119 – chiarimenti sulla scadenza del 10 luglio

Cari iscritti,

oggi è il 10 Luglio e mentre molti hanno abbassato la guardia dopo la fine delle norme restrittive Covid, come Comitato per la libertà di scelta vaccinale non possiamo dimenticare che la legge 119 è ancora in vigore senza nessuna modifica da ormai 6 anni.

Riepiloghiamo quindi i punti principali di questa legge che, almeno in linea teorica, vedrebbe oggi il termine per la presentazione da parte dei genitori della documentazione sulla regolarità vaccinale dei figli.

Continua a leggere

PIANO NAZIONALE PREVENZIONE VACCINALE 2023-2025

In approvazione alla conferenza stato-regioni il nuovo PNPV. Chi pensava che la grande campagna di bugie vista con la vaccinazione covid potesse portare a un nuovo approccio anche per le vaccinazioni pediatriche rimarrà deluso.

Chi segue questo canale solo negli ultimi anni forse non sa che mentre per fortuna per gli adulti il greenpass è scomparso ormai in tutti gli ambiti, per i bambini da 0 a 6 anni rimangono 10 vaccinazioni obbligatorie per poter frequentare nidi e scuole dell’infanzia. Per la fascia 6-16 invece rimangono le 10 vaccinazioni obbligatorie con una sanzione di 500€ (ancora non emesse a parte qualche rara eccezione nella provincia autonoma di Trento).

Nel PNPV leggiamo il solito manifesto vuoto, e tutto ciò che spesso viene spacciato per “complottismo” viene invece scritto nero su bianco:

“Il presente aggiornamento del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV), che va ad integrare il Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025, discende dai seguenti documenti internazionali, che rappresentano un punto di riferimento nell’ambito delle politiche vaccinali:

– Piano d’azione Europeo per le vaccinazioni 2015-2020 (EVAP)
– Agenda dell’OMS sull’immunizzazione 2030
– Agenda Europea dell’OMS sull’immunizzazione 2030”

Come quindi confermato l’agenda 2030 non si ferma e l’OMS è ancora una volta citata come fonte di ispirazione per questo PNPV.

Ma vediamo quali sono i punti principali e, di conseguenza, cosa possiamo aspettarci nei prossimi mesi / anni:

– Assicurare programmi di immunizzazione che possano prevenire e rispondere rapidamente ai focolai causati da malattie prevenibili da vaccino anche in condizioni di emergenza, conflitti, disastri e crisi umanitarie;

Quindi attenzione agli allarmi sui giornali perché saranno subito pretesto per pubblicizzare e spingere le vaccinazioni ad adulti e bambini.

“Il CNB prende atto di questi dati e rimarca la propria viva preoccupazione per la tendenza sempre più diffusa in Italia a dilazionare o addirittura rifiutare la somministrazione delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate dalle Autorità Sanitarie e universalmente riconosciute come efficaci. […] il CNB ritiene urgente richiamare l’attenzione della società italiana sul valore di un’assunzione di responsabilità personale e sociale e invita il Governo, le Regioni e le Istituzioni competenti, a moltiplicare gli sforzi perché le vaccinazioni, sia obbligatorie sia raccomandate, raggiungano una copertura appropriata. In particolare, è necessario mobilitare i medici e le strutture sanitarie del territorio e promuovere efficaci campagne d’informazione, comunicazione ed educazione finalizzate a illustrare l’importanza delle vaccinazioni a livello individuale e collettivo”

Niente di nuovo rispetto a quanto visto dal 2015 e che ha portato poi la legge Lorenzin nel 2017: campagne informative a senso unico e ancora spinta su quel falso senso di importanza della vaccinazione come collettività nonostante l’esperienza covid ci abbia dimostrato ampiamente che i vaccini NON abbiano ridotto in alcun modo i contagi (ed anche per buona parte dei vaccini obbligatori vale lo stesso principio).

“Obiettivi del PNPV 2023-2025 sono:
• Mantenere lo status polio-free
• Raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia
• Rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle altre malattie HPV correlate
• Raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando Governance, Reti e percorsi di
prevenzione vaccinale”

Prepariamoci quindi ad una fortissima pressione da parte dei medici e pediatri (oltre che per le vaccinazioni già obbligatorie) anche per il vaccino HPV dagli 11 anni. Su questo tema forniremo documentazione e spunti di riflessione affinché possiate fare una scelta libera e veramente consapevole.

Sul vaccino MPR invece si evidenzia che “a causa dell’impatto della pandemia di COVID-19, a partire dal 2020 si è iniziato a osservare un calo delle coperture, che si sono ridotte al 93,8%, con tre Regioni/PA con valori al di sotto del 90%.” .

Questo a testimonianza che nonostante la legge Lorenzin e i suoi ignobili obblighi vaccinali ricattatori le percentuali di vaccinazione non risultano aumentate in modo così significativo. Ci possiamo però aspettare un aumento di pressione da parte di pediatri e scuole sulla mancata vaccinazione. Ricordiamo che dalla scuola primaria le vaccinazioni obbligatorie non impediscono la frequenza scolastica , anche se qualcuno prova a mentire per spingere i genitori a vaccinare minacciando sospensioni dalla scuola o segnalazioni al tribunale dei minori.

Sulla vaccinazione HPV il target è “ 90% delle ragazze entro i 15 anni di età completamente vaccinate con il vaccino anti-HPV” (2 dosi) ed attenzione sopratutto alla strategia “di informazione”:

“analizzare i determinanti dell’esitazione vaccinale nei confronti dei vaccini anti-HPV e intervenire su di essi e sviluppare una estesa campagna comunicativa e informativa a supporto della campagna nazionale di vaccinazione contro HPV, impegnata su più fronti: scuole, punti di ritrovo per i giovanissimi e i giovani, tutti i media (anche i social media);”

Quindi massima attenzione al lavaggio del cervello anche nelle scuole che ci sarà nei prossimi mesi / anni. Difendiamo la responsabilità genitoriale e stiamo vicini ai nostri figli affinché la vaccinazione sia davvero LIBERA e CONSAPEVOLE e non frutto di mode o propaganda.

In più parti del documento viene ribadita inoltre l’importanza della “comunicazione” e della “lotta alla disinformazione”, è lecito quindi attendersi nuovi attacchi a comitati e associazioni che si battono per la libertà di scelta che saranno (che novità!) tacciati di responsabilità di disinformazione e di creatori di “fake news”, qui alcuni dei principali passaggi:

“Prevedere l’attivazione di team di professionisti in grado di contrastare celermente gli effetti della disinformazione vaccinale partendo dal modello di intervento dell’OMS”

“Sviluppare piani di comunicazione e includere sistemi di monitoraggio dell’opinione pubblica prima e dopo l’introduzione di un nuovo vaccino.”

“ Istituire un Gruppo di lavoro multidisciplinare sul contrasto all’esitazione vaccinale”

Il calendario vaccinale rimane quello che conosciamo con le vaccinazioni obbligatorie per legge 119/2017 (esavalente + MPRV) e fortemente raccomandate (Rotavrius – meningite B – pneumococco) con un numero enorme di iniezioni nei primi mesi di vita. Il calendario prosegue poi con le vaccinazioni in età adolescenziale (HPV e Meningite ACWY) il tutto sempre accompagnato da influenzale e richiami delle vaccinazioni precedentemente citate.

Archiviata (ma NON DIMENTICATA) la parentesi covid questo documento ci ricorda come sia compito di tutti noi mantenere alta l’informazione contro questa campagna a senso unico e francamente stucchevole del Ministero e delle istituzioni sanitarie nazionali. Neanche tutti i limiti e le contraddizioni di questi anni di “pandemia” hanno fatto cambiare l’approccio della politica a un tema così delicato come quello dei trattamenti sanitari (quali sono i vaccini) nei confronti della popolazione . Un documento che parla a senso unico, che ci preannuncia campagne di (dis)informazione e un attacco sicuro alla responsabilità genitoriale spingendo gli adolescenti a vaccinazioni come quella HPV anche contro il parere dei genitori.

Continueremo come abbiamo sempre fatto dal 2017 a fornire tutti gli strumenti per praticare un’obiezione attiva da parte dei genitori. Impossibile non notare come queste politiche sanitarie siano illogiche e in palese contraddizione con lo svuotamento delle risorse nel campo della sanità.

Staff C.Li.Va. Toscana

http://T.me/clivatoscana

Link al PNPV

 

 

Comunicazione indirizzata ad Autolinee Toscane

Sulle fermate della tramvia di Firenze ad oggi rimangono ancora ben evidenti regole e consigli che ci ricordano gli anni più bui della storia recente. Per questo motivo abbiamo inviato una pec ad autolinee toscane chiedendo la rimozione di questi cartelli, per fortuna ormai obsoleti, con la speranza che la rimozione sia anche un segnale di fiducia e speranza per il futuro

 

autolinee

OBBLIGO DI SCAMBIARSI I VESTITI TRA RAGAZZE E RAGAZZI?

Per il Liceo Virgilio di Empoli è Educazione civica, ma per la circolare Del MIUR 19534 del 20.11.2018 è attività facoltativa necessita di consenso informato.

In riferimento a quanto successo, abbiamo pensato di scrivere alla parlamentare Chiara La Porta che si è interessata, a Lorenzo Fontana, presidente della Camera, ex Ministro della Famiglia, agli Uffici provinciali scolastici della Toscana, al MIUR stesso, ed al consigliere comunale di Empoli di FDI che si è interessato.
Questo il testo di riferimento inviato:

Gentilissimi,
come C.Li.Va. Comitato di Libertà di Scelta Vaccinale composto da più di 4000 famiglie, abbiamo appreso la notizia del Progetto di Voguing (ballo di Comunità LGBTQIA+) al Liceo Virgilio di Empoli  e del suo interessamento .
Il problema fondamentale rilevato è la mancanza di sottoscrizione del consenso informato su questi progetti extracurriculari (non presente in nessuna circolare e neanche distribuito dal personale scolastico).
La nota ministeriale n^ 19534 del 20-11-2018 specifica infatti che “La partecipazione a tutte le attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio, ivi inclusi gli ampliamenti dell’offerta formativa di cui all’articolo 9 del D.P.R. n. 275 del 1999, è, per sua natura, facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni, o degli stessi se maggiorenni. In caso di non accettazione, gli studenti possono astenersi dalla frequenza. Al fine del consenso, è necessario che l’informazione alle famiglie sia esaustiva e tempestiva”.

Link
Questa Nota è essenziale che sia recepita dalle autorità competenti, come i vari Uffici Regionali Scolastici e Uffici Scolastici Provinciali, in maniera da poter informare tutti i Dirigenti Scolastici affinché le applichino come loro dovere. Consenso informato.

Nel 2019 come C.Li.Va. avevamo già avanzato via PEC questa richiesta all’ufficio regionale scolastico Toscano, agli uffici provinciali scolastici toscani ed al MIUR, predisponendo anche un modulo di consenso informato ai progetti extracurricolari a disposizione di chi ne avesse bisogno.

Affinché non succedano più casi come quello rilevato nel Liceo Virgilio di Empoli, siamo a richiedere:

1) che sia inviata o recepita a/da tutti gli Uffici Regionali scolastici e provinciali la nota ministeriale n^ 19534 del 20-11-2018 (se necessario fatta una circolare esplicativa dal MIUR per la sua applicazione);

2) che sia rispettati i principi costituzionale di rispetto delle decisioni individuali e del nucleo familiare.

Per somministrare i principi di parità di genere non è plausibile schiacciare nessun altro diritto, come quello di partecipare o meno ad un progetto che la famiglia o l’alunno non ritiene opportuno.
A chi non comprende questo, chiederemmo volentieri: Obblighereste mai tutti gli studenti a frequentare religione nelle scuole? Esiste la possibilità di non frequenza, eppure son materie curriculari.

Questo caso invece trattava progetti extracurricolari, ancor più grave il loro obbligo. Purtroppo la scuola ha indicato questi progetti come curricolari nella circolare 159 del 1/12/2022 di cui qui il link  .

In attesa di un Vostro effettivo responso, confidiamo nel Vostro operato e Vi auguriamo buon lavoro.

Cordiali saluti
C.Li.Va. Toscana

DAGLI ERRORI SI IMPARA, AFFINCHE’ NON VENGANO PIU’ RIPETUTI

I diritti dopo le leggi di Norimberga
Per la “Giornata della Memoria” oggi 27 Gennaio abbiamo inviato le slide che trovate di seguito alle scuole ed agli uffici scolastici regionali, affinché sia divulgato ai grandi di domani la storia dei diritti Umani, troppo scontati ed impalpabili per ancora molte persone.
I nostri diritti devono essere tangibili, mai voltarsi o fuggire dalla loro storia. E’ diritto e dovere di tutti conoscerla.

I doveri sono sempre esistiti, i diritti vanno pretesi e difesi. Senza conoscerli non possiamo avere presunzioni o lezioni storiche. Che ognuno di noi, senza strumentalizzazioni divisive e controproducenti, si faccia carico di questo bagaglio culturale, lo diffonda, lo sappia usare come meglio crede.

Insegniamo ai giovani che dalle ingiustizie sono nate nuove riflessioni, sono nati i diritti: E’ NOSTRO DOVERE conoscerli, nutrirli, rispettarli, tramandarli.
Solo così potremo urlare insieme ai nostri figli: MAI PIU’ DISCRIMINAZIONI.

Insieme possiamo costruire un “domani” migliore col desiderio e la fiducia. Tutti i bambini ed i ragazzi hanno bisogno di questo, aiutiamoli a raggiungere questa meta preziosa con la conoscenza, con il rispetto, con l’amore.

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

I diritti dopo le leggi di Norimberga

SENTENZA TAR LOMBARDIA – DENTISTA SOSPESO PUÒ LAVORARE SENZA CONTATTI INTERPERSONALI

Importante sentenza del TAR Lombardia in questi giorni nei confronti di un dentista sospeso per l’obbligo vaccinale imposto dal Governo:

“Osserva il Collegio che, nell’ambito delle professioni sanitarie, esistono delle attività, praticabili grazie alla tecnologia sanitaria, che il personale sanitario può svolgere senza necessità di instaurare contatti interpersonali fisici, quali ad esempio l’attività di telemedicina, di consulenza, di formazione e di educazione sanitaria, di consultazione a distanza mediante gli strumenti telematici o telefonici, particolarmente utili per effettuare una prima diagnosi sulla base di referti disponibili nel fascicolo sanitario telematico e per fornire un’immediata e qualificata risposta alla crescente domanda di informazione sanitaria, le quali non potrebbero essere svolte in caso di sospensione dall’esercizio della professione sanitaria.”

Pertanto un iscritto all’albo non può entrare in contatto con pazienti ma NON può essergli impedito di lavorare e, quindi, di essere sospeso dall’albo.

Per questo il giudice ha stabilito che “Il nono motivo del ricorso introduttivo nonché il nono ed il decimo dei motivi aggiunti devono dunque essere accolti e, per l’effetto, deve essere annullato l’atto di accertamento adottato dall’ATS di -OMISSIS-, nella parte in cui estende la sospensione dal diritto di svolgere le prestazioni professionali anche a quelle prestazioni che, per loro natura o per le modalità di svolgimento, non implicano contatti interpersonali o non sono rischiose per la diffusione del contagio da Sars-CoV-2.”

Infine la pronuncia pone anche dubbi sul fatto che la sospensione dal diritto di svolgere mansioni che implicano contatti interpersonali debba coincidere con la sospensione dall’albo:

“La sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportino comunque il rischio di diffusione del contagio non può dunque coincidere con la sospensione dall’iscrizione all’albo professionale, ancorché la vaccinazione sia stata elevata a <<requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati>>.”

Questa sentenza crea un precedente importante per tutti coloro che ricadono nell’obbligo vaccinale ma possono (o potrebbero) svolgere il loro lavoro senza contatti con altre persone senza contatti (per es: gli amministrativi del settore sanitario che non hanno contatto con il pubblico, o tutti coloro che hanno già usufruito dello Smart working durante il lockdown) mettendo dei paletti a questa deriva di obblighi e ricatti sul lavoro a cui assistiamo.

Invitiamo tutti quindi a NON arrendersi! È grazie anche a chi sta facendo ricorsi che riusciremo a creare dei precedenti che possono aiutare tutti noi a ripristinare diritti cancellati a colpi di decreti e circolari. R-ESISTENZA!

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

 

Sentenza tar Lombardia dentista

Proviamo “a dare i numeri” ?

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Ieri abbiamo assistito alla conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi e del Ministro della Salute Speranza per spiegare e motivare all’opinione pubblica i motivi che hanno portato a introdurre l’obbligo vaccinale per gli over 50 e ad altre categorie di lavoratori.

Seguiamo sempre queste conferenze stampa, perché è interessante capire come chi ha in mano le decisioni che impattano sulla nostra vita vuole comunicare e giustificarsi agli occhi dell’opinione pubblica.

Di tutte le parole usate e i dati mostrati c’è una “slide” che è stata esposta dal Ministro Speranza che però ha destato più scalpore e ha fornito l’assist ai giornali per i titoli di oggi: “Tra i non vaccinati ci sono 23,2 persone su 100 mila abitanti che vanno in terapia intensiva” mentre fra i vaccinati solamente 1 ogni 100.000. Applausi scroscianti della stampa asservita e nessuna domanda o obiezione, ovviamente.

Figura 1

Da dove viene questa slide? Dal report dell’Istituto superiore di sanità che potete trovare a questo link

A pagina 26 viene riassunta l’incidenza dei casi ogni 100.000 abitanti suddivisi fra non vaccinati con 2 dosi da più di 4 mesi (1,5 ogni 100.000), vaccinati con 2 dosi da meno di 4 mesi (1 ogni 100.000) e vaccinati con 3 dosi (0.9 ogni 100.000 abitanti).

Figura 2

Pertanto questi dati mostrati in conferenza stampa non sono falsi ma proviamo ora a raccontare altri numeri… immaginando che messaggio sarebbe stato passato se dopo questa slide il Ministro avesse fatto alcune precisazioni o fornito altri dati. Proviamo a farlo noi?

“I vaccini devono prevenire il contagio”

La prima obiezione che andrebbe fatta al Ministro è che una misura di salute pubblica potrebbe essere “comprensibile” (pur dovendo comunque rispettare i diritti fondamentali di autodeterminazione!) se ci fosse un beneficio alla salute collettiva. Un vaccino, pertanto, DOVREBBE prevenire l’infezione e, quindi, il contagio. Altrimenti non è giustificato in alcun modo l’imposizione o la restrizione di attività a chi non è vaccinato visto che i contagi avvengono anche fra soggetti vaccinati (con 1,2,3 o 4 dosi). Viene quindi smentita una delle dichiarazioni per cui veniva giustificato il greenpass “la garanzia di ritrovarsi fra persone che non contagiano”. Una delle più grandi FAKE NEWS del Governo degli ultimi mesi, che nessuno può dimenticare.

In questo momento l’obbligo di un vaccino che non previene il contagio è di fatto non una misura di prevenzione collettiva ma un OBBLIGO TERAPEUTICO.

Chi non si vaccina (la figura rossa nella slide mostrata dal Ministro) se quei dati fossero completi e corretti (e non lo sono…) espone sé stesso a un rischio e non la collettività, la quale non trae nessun beneficio dalla vaccinazione degli altri.

Quando il Ministro impedisce a un bambino di 13 anni di fare sport all’aria aperta senza “super greenpass” non sta proteggendo nessuno, sta solo ricattando le famiglie!

Logo

“23 volte il rischio maggiore rispetto a un non vaccinato!”

Come potete vedere nella stessa tabella dell’Istituto superiore di sanità il 23,1 è l’incidenza totale fra 12 e 80+ anni. Ma all’interno di questo dato ci sono dati molto diversi fra loro rispetto alla media come, ad esempio, l’incidenza 1,6 di chi ha 12-39 anni e 15,2 fra 40 e 59 anni.

Una domanda che verrebbe da fare al Ministro allora è: Lei ha proposto una decina di decreti finora, perché mostrare il dato 23,1 con quella figura rossa gigante e ignorare che obblighi di greenpass e super greenpass sono anche per i 12enni dove l’incidenza è 1,6, ovvero quella ritenuta un “grande risultato” in quella slide mostrata davanti alle telecamere?

Inoltre, a destra della stessa tabella da cui è stata ricavata la slide, ci sono dei dati che sono chiamati “rischio relativo” ovvero la riduzione di rischio fra i vari gruppi messi a confronto (vaccinati rispetto ai vaccinati con una dose, con due dosi, con tre, eccetera).

Fra 12 e 39 anni l’Istituto superiore di sanità mostra una bella casella VUOTA. Sotto, la legenda, ci spiega che la casella vuota significa che la “stima non è calcolabile per bassa frequenza di eventi in alcuni strati”.

Quindi fra 12 e 39 anni, ovvero circa 14 MILIONI DI CITTADINI ITALIANI, il Ministro che sbandiera le slide impone obblighi e sbarramenti per una riduzione di rischio relativo di finire in terapia intensiva NULLA.

Figura 3

Viene quindi smontato anche il “mito” che va tanto di moda in Italia: “mi vaccino per non finire in terapia intensiva”. Fino a 39 anni non c’è nessuna riduzione. Il rapporto “rischio beneficio” è una frazione il cui denominatore è ZERO.

“E le reazioni avverse?”

Molto spesso sentiamo parlare di “rapporto rischio – beneficio” quando si parla di vaccinazioni. Abbiamo ascoltato tutta la conferenza stampa del Ministro e del Presidente del Consiglio: non c’è stata una parola sulle reazioni avverse registrate da AIFA su un siero genico che ricordiamo è ancora sperimentale (con buona pace di chi sostiene che non lo sia..)

Il rapporto sulle sospette reazioni avverse registrate è fermo al 26 SETTEMBRE 2021. Sono 4 mesi che AIFA non pubblica il report aggiornato sulle reazioni avverse registrate. Giudicate voi se è corretto.

Figura 4

Pur essendo un dato vecchio andiamo ad analizzare cosa dice AIFA sulle sospette reazioni avverse registrate in Italia nell’ultimo report.

“Alla data del 26/09/2021, sono state inserite complessivamente nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza 101.110 segnalazioni di evento avverso successivo alla vaccinazione su un totale di 84.010.605 dosi di vaccino, con un tasso di segnalazione di 120 ogni 100.000 dosi somministrate”

Figura 5

Ricordate quel “23 ogni 100.000 finiscono in intensiva se non vaccinati” ? Il rapporto di segnalazioni avverse è circa 6 volte superiore: 120 ogni 100.000 dosi.

Questo significa che la frequenza con cui viene registrata una sospetta reazione avversa al vaccino è 6 volte superiore a quella che un non vaccinato finisca (per sua sfortuna senza nessuna conseguenza per gli altri visto che i vaccini non impediscono il contagio) in terapia intensiva.

E se qualcuno leggendo il testo potrebbe dire “beh ma sono reazioni avverse non gravi…non si possono confrontare con la terapia intensiva!” continuiamo a leggere il report AIFA (quello non aggiornato da 4 mesi…) e vediamo il tasso di segnalazioni GRAVI.

“il 14,4% (n. 14.605) a eventi avversi gravi, con un tasso di 17 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata”

17 dosi ogni 100.000 causano una sospetta reazione GRAVE, ricordando che come riportato nel report AIFA per grave si intende “un evento è sempre grave se causa ospedalizzazione, pronto soccorso, pericolo immediato di vita, invalidità, anomalie congenite, decesso, altra condizione clinicamente rilevante”.

Figura 6

Il Ministro ne ha parlato in conferenza stampa? Non ci risulta. Accanto a quella figura rossa con scritto “23,2 in intensiva!” avrebbe dovuto mettere una figura praticamente comparabile con scritto “17 dosi ogni 100.000 causano una sospetta reazione GRAVE!”

Sotto i 39 anni l’incidenza di occupazione in intensiva è 1,6 mentre la sospetta reazione grave avviene per 17 ogni 100.000dosi . Facciamo una slide alla prossima conferenza stampa che mettono a confronto questi due dati?

Secondo voi quella slide sarebbe stata più completa o no?

E i bambini?

Come vedete nelle slide dell’Istituto superiore di sanità si parte da 12 anni per misurare l’incidenza della malattia e le ospedalizzazioni. Eppure da qualche settimana si martellano i genitori per far vaccinare anche chi ha fra 5 e gli 11 anni. Ora immaginate se per 12-39 l’incidenza è 1,6 (senza benefici rispetto a chi si vaccina) quanto sarà quella dei bambini ancora più piccoli visto che per questa malattia i rischi di complicazione decrescono con il decrescere dell’età.

Avete sentito il Ministro Speranza dire che sotto 12 anni neanche viene misurata l’incidenza perché non ci sono rischi nel contrarre la malattia? . In attesa che qualche giornalista invece di applaudire il Premier Draghi faccia il proprio lavoro di CRITICA la calcoliamo noi.

Qualche pagina più su di questo report sono stati misurati i casi ospedalizzati / terapie intensive e decessi per i minorenni. Ma evidentemente per questi piccoli numeri il Ministro Speranza si è guardato bene da fare una slide che avrebbe potuto riassumersi con il titolo: “pensateci prima di vaccinare i bambini…” . Li riportiamo noi i numeri sempre presi dall’Istituto superiore di sanità: dall’inizio dell’epidemia al 5 Gennaio 2022 (quindi circa 2 anni) fino a 11 anni ci sono stati meno di 600.000 casi e i ricoveri in terapia intensiva 131 su una popolazione di oltre 6.000.000 di bambini

Figura 7

Noi sosteniamo da sempre la libertà di scelta vaccinale e il rispetto del consenso informato. Questi due cardini di una società civile si basano su una CORRETTA informazione, non sul tifo da stadio a cui assistiamo da politica e mezzi di (dis)informazione italiani da anni. Queste osservazioni e dubbi dovrebbero essere fonte di dibattito, invece ci ritroviamo con decreti continui e imposizioni immotivate e che non portano a nessun beneficio alla salute purtroppo. Abbiamo elencato solo alcune delle obiezioni che si possono fare a questa conferenza stampa ma ce ne sarebbero molte altre: non si è parlato di prevenzione, non si è parlato di cure domiciliari, non si è parlato di potenziamento della medicina territoriale per prevenire le terapie intensive, non si è parlato di cosa fanno gli altri paesi che hanno un carico minore di ospedalizzazione pur non avendo imposto le restrizioni folli che abbiamo subito.

Inoltre tutti questi dati hanno un grande errore di fondo: i ricoverati sono positivi al covid ma non è detto che il ricovero sia dovuto al covid. Così come i morti sono CON covid e non DI covid. Questo è un problema che abbiamo fin dal primo giorno e che nessuno ha mai voluto sanare. I veri numeri, quindi, sarebbero ancora diversi e i benefici della vaccinazione ancora inferiore…

La gestione politica dell’emergenza è FALLIMENTARE. Continuare a dar la colpa a quel 10-15% che non si è vaccinato non solo è RIDICOLO ma offende il buon senso e la ragione, con buona pace dei giornalisti che hanno assistito a questo show senza neanche provare a mettere in dubbio ciò che i politici hanno detto.

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invio pec all’ufficio scolastico regionale e a tutte le scuole della regione

Il direttivo C.Li.Va. Toscana ha inviato per pec all’ufficio scolastico regionale e a tutte le scuole della regione il testo che trovate nel pdf allegato.

Arrivano tantissime segnalazioni da parte dei genitori di episodi inaccettabili di insegnanti che fanno propaganda al vaccino creando discriminazione e bullismo fra alunni.

Un’abitudine innescata dal clima assurdo con cui l’Italia sta gestendo la campagna vaccinale con una caccia al non vaccinato ingiustificabile e inaccettabile.

La scuola è luogo di inclusione e le tematiche sanitarie devono rimanere oggetto di decisioni dei genitori con il proprio medico di fiducia e non sbandierate in classe con leggerezza.

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

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