Comunicazione indirizzata ad Autolinee Toscane

Sulle fermate della tramvia di Firenze ad oggi rimangono ancora ben evidenti regole e consigli che ci ricordano gli anni più bui della storia recente. Per questo motivo abbiamo inviato una pec ad autolinee toscane chiedendo la rimozione di questi cartelli, per fortuna ormai obsoleti, con la speranza che la rimozione sia anche un segnale di fiducia e speranza per il futuro

 

autolinee

OBBLIGO DI SCAMBIARSI I VESTITI TRA RAGAZZE E RAGAZZI?

Per il Liceo Virgilio di Empoli è Educazione civica, ma per la circolare Del MIUR 19534 del 20.11.2018 è attività facoltativa necessita di consenso informato.

In riferimento a quanto successo, abbiamo pensato di scrivere alla parlamentare Chiara La Porta che si è interessata, a Lorenzo Fontana, presidente della Camera, ex Ministro della Famiglia, agli Uffici provinciali scolastici della Toscana, al MIUR stesso, ed al consigliere comunale di Empoli di FDI che si è interessato.
Questo il testo di riferimento inviato:

Gentilissimi,
come C.Li.Va. Comitato di Libertà di Scelta Vaccinale composto da più di 4000 famiglie, abbiamo appreso la notizia del Progetto di Voguing (ballo di Comunità LGBTQIA+) al Liceo Virgilio di Empoli  e del suo interessamento .
Il problema fondamentale rilevato è la mancanza di sottoscrizione del consenso informato su questi progetti extracurriculari (non presente in nessuna circolare e neanche distribuito dal personale scolastico).
La nota ministeriale n^ 19534 del 20-11-2018 specifica infatti che “La partecipazione a tutte le attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio, ivi inclusi gli ampliamenti dell’offerta formativa di cui all’articolo 9 del D.P.R. n. 275 del 1999, è, per sua natura, facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni, o degli stessi se maggiorenni. In caso di non accettazione, gli studenti possono astenersi dalla frequenza. Al fine del consenso, è necessario che l’informazione alle famiglie sia esaustiva e tempestiva”.

Link
Questa Nota è essenziale che sia recepita dalle autorità competenti, come i vari Uffici Regionali Scolastici e Uffici Scolastici Provinciali, in maniera da poter informare tutti i Dirigenti Scolastici affinché le applichino come loro dovere. Consenso informato.

Nel 2019 come C.Li.Va. avevamo già avanzato via PEC questa richiesta all’ufficio regionale scolastico Toscano, agli uffici provinciali scolastici toscani ed al MIUR, predisponendo anche un modulo di consenso informato ai progetti extracurricolari a disposizione di chi ne avesse bisogno.

Affinché non succedano più casi come quello rilevato nel Liceo Virgilio di Empoli, siamo a richiedere:

1) che sia inviata o recepita a/da tutti gli Uffici Regionali scolastici e provinciali la nota ministeriale n^ 19534 del 20-11-2018 (se necessario fatta una circolare esplicativa dal MIUR per la sua applicazione);

2) che sia rispettati i principi costituzionale di rispetto delle decisioni individuali e del nucleo familiare.

Per somministrare i principi di parità di genere non è plausibile schiacciare nessun altro diritto, come quello di partecipare o meno ad un progetto che la famiglia o l’alunno non ritiene opportuno.
A chi non comprende questo, chiederemmo volentieri: Obblighereste mai tutti gli studenti a frequentare religione nelle scuole? Esiste la possibilità di non frequenza, eppure son materie curriculari.

Questo caso invece trattava progetti extracurricolari, ancor più grave il loro obbligo. Purtroppo la scuola ha indicato questi progetti come curricolari nella circolare 159 del 1/12/2022 di cui qui il link  .

In attesa di un Vostro effettivo responso, confidiamo nel Vostro operato e Vi auguriamo buon lavoro.

Cordiali saluti
C.Li.Va. Toscana

DAGLI ERRORI SI IMPARA, AFFINCHE’ NON VENGANO PIU’ RIPETUTI

I diritti dopo le leggi di Norimberga
Per la “Giornata della Memoria” oggi 27 Gennaio abbiamo inviato le slide che trovate di seguito alle scuole ed agli uffici scolastici regionali, affinché sia divulgato ai grandi di domani la storia dei diritti Umani, troppo scontati ed impalpabili per ancora molte persone.
I nostri diritti devono essere tangibili, mai voltarsi o fuggire dalla loro storia. E’ diritto e dovere di tutti conoscerla.

I doveri sono sempre esistiti, i diritti vanno pretesi e difesi. Senza conoscerli non possiamo avere presunzioni o lezioni storiche. Che ognuno di noi, senza strumentalizzazioni divisive e controproducenti, si faccia carico di questo bagaglio culturale, lo diffonda, lo sappia usare come meglio crede.

Insegniamo ai giovani che dalle ingiustizie sono nate nuove riflessioni, sono nati i diritti: E’ NOSTRO DOVERE conoscerli, nutrirli, rispettarli, tramandarli.
Solo così potremo urlare insieme ai nostri figli: MAI PIU’ DISCRIMINAZIONI.

Insieme possiamo costruire un “domani” migliore col desiderio e la fiducia. Tutti i bambini ed i ragazzi hanno bisogno di questo, aiutiamoli a raggiungere questa meta preziosa con la conoscenza, con il rispetto, con l’amore.

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

I diritti dopo le leggi di Norimberga

SENTENZA TAR LOMBARDIA – DENTISTA SOSPESO PUÒ LAVORARE SENZA CONTATTI INTERPERSONALI

Importante sentenza del TAR Lombardia in questi giorni nei confronti di un dentista sospeso per l’obbligo vaccinale imposto dal Governo:

“Osserva il Collegio che, nell’ambito delle professioni sanitarie, esistono delle attività, praticabili grazie alla tecnologia sanitaria, che il personale sanitario può svolgere senza necessità di instaurare contatti interpersonali fisici, quali ad esempio l’attività di telemedicina, di consulenza, di formazione e di educazione sanitaria, di consultazione a distanza mediante gli strumenti telematici o telefonici, particolarmente utili per effettuare una prima diagnosi sulla base di referti disponibili nel fascicolo sanitario telematico e per fornire un’immediata e qualificata risposta alla crescente domanda di informazione sanitaria, le quali non potrebbero essere svolte in caso di sospensione dall’esercizio della professione sanitaria.”

Pertanto un iscritto all’albo non può entrare in contatto con pazienti ma NON può essergli impedito di lavorare e, quindi, di essere sospeso dall’albo.

Per questo il giudice ha stabilito che “Il nono motivo del ricorso introduttivo nonché il nono ed il decimo dei motivi aggiunti devono dunque essere accolti e, per l’effetto, deve essere annullato l’atto di accertamento adottato dall’ATS di -OMISSIS-, nella parte in cui estende la sospensione dal diritto di svolgere le prestazioni professionali anche a quelle prestazioni che, per loro natura o per le modalità di svolgimento, non implicano contatti interpersonali o non sono rischiose per la diffusione del contagio da Sars-CoV-2.”

Infine la pronuncia pone anche dubbi sul fatto che la sospensione dal diritto di svolgere mansioni che implicano contatti interpersonali debba coincidere con la sospensione dall’albo:

“La sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o che comportino comunque il rischio di diffusione del contagio non può dunque coincidere con la sospensione dall’iscrizione all’albo professionale, ancorché la vaccinazione sia stata elevata a <<requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati>>.”

Questa sentenza crea un precedente importante per tutti coloro che ricadono nell’obbligo vaccinale ma possono (o potrebbero) svolgere il loro lavoro senza contatti con altre persone senza contatti (per es: gli amministrativi del settore sanitario che non hanno contatto con il pubblico, o tutti coloro che hanno già usufruito dello Smart working durante il lockdown) mettendo dei paletti a questa deriva di obblighi e ricatti sul lavoro a cui assistiamo.

Invitiamo tutti quindi a NON arrendersi! È grazie anche a chi sta facendo ricorsi che riusciremo a creare dei precedenti che possono aiutare tutti noi a ripristinare diritti cancellati a colpi di decreti e circolari. R-ESISTENZA!

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

 

Sentenza tar Lombardia dentista

Proviamo “a dare i numeri” ?

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Ieri abbiamo assistito alla conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi e del Ministro della Salute Speranza per spiegare e motivare all’opinione pubblica i motivi che hanno portato a introdurre l’obbligo vaccinale per gli over 50 e ad altre categorie di lavoratori.

Seguiamo sempre queste conferenze stampa, perché è interessante capire come chi ha in mano le decisioni che impattano sulla nostra vita vuole comunicare e giustificarsi agli occhi dell’opinione pubblica.

Di tutte le parole usate e i dati mostrati c’è una “slide” che è stata esposta dal Ministro Speranza che però ha destato più scalpore e ha fornito l’assist ai giornali per i titoli di oggi: “Tra i non vaccinati ci sono 23,2 persone su 100 mila abitanti che vanno in terapia intensiva” mentre fra i vaccinati solamente 1 ogni 100.000. Applausi scroscianti della stampa asservita e nessuna domanda o obiezione, ovviamente.

Figura 1

Da dove viene questa slide? Dal report dell’Istituto superiore di sanità che potete trovare a questo link

A pagina 26 viene riassunta l’incidenza dei casi ogni 100.000 abitanti suddivisi fra non vaccinati con 2 dosi da più di 4 mesi (1,5 ogni 100.000), vaccinati con 2 dosi da meno di 4 mesi (1 ogni 100.000) e vaccinati con 3 dosi (0.9 ogni 100.000 abitanti).

Figura 2

Pertanto questi dati mostrati in conferenza stampa non sono falsi ma proviamo ora a raccontare altri numeri… immaginando che messaggio sarebbe stato passato se dopo questa slide il Ministro avesse fatto alcune precisazioni o fornito altri dati. Proviamo a farlo noi?

“I vaccini devono prevenire il contagio”

La prima obiezione che andrebbe fatta al Ministro è che una misura di salute pubblica potrebbe essere “comprensibile” (pur dovendo comunque rispettare i diritti fondamentali di autodeterminazione!) se ci fosse un beneficio alla salute collettiva. Un vaccino, pertanto, DOVREBBE prevenire l’infezione e, quindi, il contagio. Altrimenti non è giustificato in alcun modo l’imposizione o la restrizione di attività a chi non è vaccinato visto che i contagi avvengono anche fra soggetti vaccinati (con 1,2,3 o 4 dosi). Viene quindi smentita una delle dichiarazioni per cui veniva giustificato il greenpass “la garanzia di ritrovarsi fra persone che non contagiano”. Una delle più grandi FAKE NEWS del Governo degli ultimi mesi, che nessuno può dimenticare.

In questo momento l’obbligo di un vaccino che non previene il contagio è di fatto non una misura di prevenzione collettiva ma un OBBLIGO TERAPEUTICO.

Chi non si vaccina (la figura rossa nella slide mostrata dal Ministro) se quei dati fossero completi e corretti (e non lo sono…) espone sé stesso a un rischio e non la collettività, la quale non trae nessun beneficio dalla vaccinazione degli altri.

Quando il Ministro impedisce a un bambino di 13 anni di fare sport all’aria aperta senza “super greenpass” non sta proteggendo nessuno, sta solo ricattando le famiglie!

Logo

“23 volte il rischio maggiore rispetto a un non vaccinato!”

Come potete vedere nella stessa tabella dell’Istituto superiore di sanità il 23,1 è l’incidenza totale fra 12 e 80+ anni. Ma all’interno di questo dato ci sono dati molto diversi fra loro rispetto alla media come, ad esempio, l’incidenza 1,6 di chi ha 12-39 anni e 15,2 fra 40 e 59 anni.

Una domanda che verrebbe da fare al Ministro allora è: Lei ha proposto una decina di decreti finora, perché mostrare il dato 23,1 con quella figura rossa gigante e ignorare che obblighi di greenpass e super greenpass sono anche per i 12enni dove l’incidenza è 1,6, ovvero quella ritenuta un “grande risultato” in quella slide mostrata davanti alle telecamere?

Inoltre, a destra della stessa tabella da cui è stata ricavata la slide, ci sono dei dati che sono chiamati “rischio relativo” ovvero la riduzione di rischio fra i vari gruppi messi a confronto (vaccinati rispetto ai vaccinati con una dose, con due dosi, con tre, eccetera).

Fra 12 e 39 anni l’Istituto superiore di sanità mostra una bella casella VUOTA. Sotto, la legenda, ci spiega che la casella vuota significa che la “stima non è calcolabile per bassa frequenza di eventi in alcuni strati”.

Quindi fra 12 e 39 anni, ovvero circa 14 MILIONI DI CITTADINI ITALIANI, il Ministro che sbandiera le slide impone obblighi e sbarramenti per una riduzione di rischio relativo di finire in terapia intensiva NULLA.

Figura 3

Viene quindi smontato anche il “mito” che va tanto di moda in Italia: “mi vaccino per non finire in terapia intensiva”. Fino a 39 anni non c’è nessuna riduzione. Il rapporto “rischio beneficio” è una frazione il cui denominatore è ZERO.

“E le reazioni avverse?”

Molto spesso sentiamo parlare di “rapporto rischio – beneficio” quando si parla di vaccinazioni. Abbiamo ascoltato tutta la conferenza stampa del Ministro e del Presidente del Consiglio: non c’è stata una parola sulle reazioni avverse registrate da AIFA su un siero genico che ricordiamo è ancora sperimentale (con buona pace di chi sostiene che non lo sia..)

Il rapporto sulle sospette reazioni avverse registrate è fermo al 26 SETTEMBRE 2021. Sono 4 mesi che AIFA non pubblica il report aggiornato sulle reazioni avverse registrate. Giudicate voi se è corretto.

Figura 4

Pur essendo un dato vecchio andiamo ad analizzare cosa dice AIFA sulle sospette reazioni avverse registrate in Italia nell’ultimo report.

“Alla data del 26/09/2021, sono state inserite complessivamente nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza 101.110 segnalazioni di evento avverso successivo alla vaccinazione su un totale di 84.010.605 dosi di vaccino, con un tasso di segnalazione di 120 ogni 100.000 dosi somministrate”

Figura 5

Ricordate quel “23 ogni 100.000 finiscono in intensiva se non vaccinati” ? Il rapporto di segnalazioni avverse è circa 6 volte superiore: 120 ogni 100.000 dosi.

Questo significa che la frequenza con cui viene registrata una sospetta reazione avversa al vaccino è 6 volte superiore a quella che un non vaccinato finisca (per sua sfortuna senza nessuna conseguenza per gli altri visto che i vaccini non impediscono il contagio) in terapia intensiva.

E se qualcuno leggendo il testo potrebbe dire “beh ma sono reazioni avverse non gravi…non si possono confrontare con la terapia intensiva!” continuiamo a leggere il report AIFA (quello non aggiornato da 4 mesi…) e vediamo il tasso di segnalazioni GRAVI.

“il 14,4% (n. 14.605) a eventi avversi gravi, con un tasso di 17 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata”

17 dosi ogni 100.000 causano una sospetta reazione GRAVE, ricordando che come riportato nel report AIFA per grave si intende “un evento è sempre grave se causa ospedalizzazione, pronto soccorso, pericolo immediato di vita, invalidità, anomalie congenite, decesso, altra condizione clinicamente rilevante”.

Figura 6

Il Ministro ne ha parlato in conferenza stampa? Non ci risulta. Accanto a quella figura rossa con scritto “23,2 in intensiva!” avrebbe dovuto mettere una figura praticamente comparabile con scritto “17 dosi ogni 100.000 causano una sospetta reazione GRAVE!”

Sotto i 39 anni l’incidenza di occupazione in intensiva è 1,6 mentre la sospetta reazione grave avviene per 17 ogni 100.000dosi . Facciamo una slide alla prossima conferenza stampa che mettono a confronto questi due dati?

Secondo voi quella slide sarebbe stata più completa o no?

E i bambini?

Come vedete nelle slide dell’Istituto superiore di sanità si parte da 12 anni per misurare l’incidenza della malattia e le ospedalizzazioni. Eppure da qualche settimana si martellano i genitori per far vaccinare anche chi ha fra 5 e gli 11 anni. Ora immaginate se per 12-39 l’incidenza è 1,6 (senza benefici rispetto a chi si vaccina) quanto sarà quella dei bambini ancora più piccoli visto che per questa malattia i rischi di complicazione decrescono con il decrescere dell’età.

Avete sentito il Ministro Speranza dire che sotto 12 anni neanche viene misurata l’incidenza perché non ci sono rischi nel contrarre la malattia? . In attesa che qualche giornalista invece di applaudire il Premier Draghi faccia il proprio lavoro di CRITICA la calcoliamo noi.

Qualche pagina più su di questo report sono stati misurati i casi ospedalizzati / terapie intensive e decessi per i minorenni. Ma evidentemente per questi piccoli numeri il Ministro Speranza si è guardato bene da fare una slide che avrebbe potuto riassumersi con il titolo: “pensateci prima di vaccinare i bambini…” . Li riportiamo noi i numeri sempre presi dall’Istituto superiore di sanità: dall’inizio dell’epidemia al 5 Gennaio 2022 (quindi circa 2 anni) fino a 11 anni ci sono stati meno di 600.000 casi e i ricoveri in terapia intensiva 131 su una popolazione di oltre 6.000.000 di bambini

Figura 7

Noi sosteniamo da sempre la libertà di scelta vaccinale e il rispetto del consenso informato. Questi due cardini di una società civile si basano su una CORRETTA informazione, non sul tifo da stadio a cui assistiamo da politica e mezzi di (dis)informazione italiani da anni. Queste osservazioni e dubbi dovrebbero essere fonte di dibattito, invece ci ritroviamo con decreti continui e imposizioni immotivate e che non portano a nessun beneficio alla salute purtroppo. Abbiamo elencato solo alcune delle obiezioni che si possono fare a questa conferenza stampa ma ce ne sarebbero molte altre: non si è parlato di prevenzione, non si è parlato di cure domiciliari, non si è parlato di potenziamento della medicina territoriale per prevenire le terapie intensive, non si è parlato di cosa fanno gli altri paesi che hanno un carico minore di ospedalizzazione pur non avendo imposto le restrizioni folli che abbiamo subito.

Inoltre tutti questi dati hanno un grande errore di fondo: i ricoverati sono positivi al covid ma non è detto che il ricovero sia dovuto al covid. Così come i morti sono CON covid e non DI covid. Questo è un problema che abbiamo fin dal primo giorno e che nessuno ha mai voluto sanare. I veri numeri, quindi, sarebbero ancora diversi e i benefici della vaccinazione ancora inferiore…

La gestione politica dell’emergenza è FALLIMENTARE. Continuare a dar la colpa a quel 10-15% che non si è vaccinato non solo è RIDICOLO ma offende il buon senso e la ragione, con buona pace dei giornalisti che hanno assistito a questo show senza neanche provare a mettere in dubbio ciò che i politici hanno detto.

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invio pec all’ufficio scolastico regionale e a tutte le scuole della regione

Il direttivo C.Li.Va. Toscana ha inviato per pec all’ufficio scolastico regionale e a tutte le scuole della regione il testo che trovate nel pdf allegato.

Arrivano tantissime segnalazioni da parte dei genitori di episodi inaccettabili di insegnanti che fanno propaganda al vaccino creando discriminazione e bullismo fra alunni.

Un’abitudine innescata dal clima assurdo con cui l’Italia sta gestendo la campagna vaccinale con una caccia al non vaccinato ingiustificabile e inaccettabile.

La scuola è luogo di inclusione e le tematiche sanitarie devono rimanere oggetto di decisioni dei genitori con il proprio medico di fiducia e non sbandierate in classe con leggerezza.

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

letterausr

Quando andrete al CUP a prenotare una visita specialistica e vi sentirete rispondere “non c’è posto fino al 2023” ricordatevi che i soldi per la sanità sono stati destinati a costruire tutto questo in Toscana (così come in tutte le regioni italiane) .

Dopo di che accendete il cervello e vediamo se riuscirete a capire che, in tutto questo, di SALUTE, non c’è NIENTE.

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

Ci tengo a diffondere questo messaggio di una mia amica, maestra elementare che ha deciso di resistere…

“La settimana scorsa ho salutato i miei alunni, dando a ciascuno di loro il compito scritto in classe “Come sarò da grande”. Prima dello scritto c’era stata una lunga conversazione nella quale ciascuno provava a “osare” immaginandosi da grande. Io li invitavo, dicendo che se è solo sognando e immaginando che si può realizzare l’inimmaginabile. Hanno scritto dei temi da brividi.
Mi dispiaceva lasciarli a scuola, quindi ho fatto le fotocopie ( da lasciare come verifiche nel plesso) e su ciascun originale ho aggiunto una mia lettera mirata. Scritta proprio a ciascun bambino. Ne lodavo i singoli e personali talenti, proprio perchè ciascuno di loro è unico e meraviglioso. Finivo dicendo che il mondo ha bisogno di esseri così speciali, che lo renderanno migliore. 40 lettere ad personam!😅
Le ho lette a tutti, bisbigliandole nell’orecchio perchè gli altri non sentissero ma fosse un momento intimo.
Ho detto loro che da questa settimana non sarei più potuta venire a scuola perché avevano cambiato le regole dell’insegnamento e c’era la possibilità di stare a queste regole, o nel caso non fossi d’accordo, di lasciare per un po’ l’insegnamento.
Ho fatto l’esempio di un bambino che gioca a pallone benissimo, con passione, però poi arriva un adulto e dice ” D’ora in avanti si gioca con un pallone piccolo e cubico. ” Quel bambino può scegliere di continuare a giocare con le nuove regole oppure dire “Non gioco più, perché questo gioco non mi piace.”
A me queste nuove regole non piacciono. E con estrema sofferenza che vi saluto perché vi voglio bene e poi mi insegnate tanto e ci sto bene con voi, però non sarei una buona maestra se accettassi delle regole che vanno contro i miei principi. Noi siamo come alberi, siamo in continua evoluzione, si cresce, si cambiano le foglie si cambiano le idee grazie anche all’incontro con l’altro.
Queste radici sono i principi.
I miei principi sono la libertà, l’uguaglianza, la giustizia e non posso rinnegarli. So che voi capirete perché io vi ho sempre incitato ad essere liberi di esprimervi, anche se le vostre idee andavano contro le mie. Noi non ci perderemo però, perché i legami autentici, le relazioni autentiche non finiscono perché finisce un contratto: noi continueremo a vederci se non a scuola nei parchi. Avrete tutti il mio numero di telefono al quale inviare i vostri vocali, i vostri pensieri ed io avrò una risposta per tutti. State tranquilli vi lascio questo piccolo dono perché possiate tenere sempre a mente le mie parole.
A quel punto ho donato loro un segnalibro con una frase di Victor Hugo al quale era attaccato un piccolo ciondolo dell’albero della vita. Alcuni piangevano ma io li consolavo e sorridevo dicendo loro che questo è l’ultimo ma il più importante insegnamento che davo loro. E che il mio non era un abbandono, ma solo un arrivederci.
Staff C.Li.Va. Toscana

VACCINAZIONE COVID-19 PER I BAMBINI : VOLANTINO INFORMATIVO

Fra qualche giorno inizierà anche in Italia la campagna vaccinale COVID-19 per i bambini da 5 a 11 anni.

L’informazione su giornali e TV non consente il rispetto del consenso informato ai genitori, per questo motivo abbiamo predisposto un volantino che Cliva stamperà e diffonderà nelle prossime manifestazioni affinché i genitori possano avere maggiori elementi per decidere.

Trovate di seguito il PDF del volantino che potete stampare in autonomia (fronte retro) e diffondere a chi volete: manifestazioni locali, davanti alle scuole, ad amici, parenti e colleghi.

È fondamentale che chi deciderà di vaccinare i propri figli firmando il consenso informato acquisisca ulteriori elementi rispetto a quelli parziali forniti dai mezzi di (dis)informazione.

Scarica e stampa il volantino e aiutaci a diffondere una corretta informazione!

Staff C.Li.Va. Toscana

volantino511

Variante omicron in Toscana, “La terza dose la combatterà. Ne usciremo a primavera”

 

Apprendiamo dal primario Mauro Pistelli due interessanti notizie:

1) Quando ne usciremo? “In primavera-estate, quando finirà la stagione critica per le infezioni respiratorie – non a caso lo stato di emergenza è stato prorogato al 31 marzo – se non ci faremo travolgere da altre varianti, ma sono fiducioso avendo messo in sicurezza gran parte della cittadinanza, l’infezione non scomparirà ma impareremo a conviverci con buone norme di comportamento”.

Quindi con buona pace di chi pensava che la soluzione fosse il vaccino. La soluzione è attendere la primavera e l’estate. Peccato che per questo governo d’estate dovremo chiudere per prepararci al prossimo inverno….

2) Una delle argomentazioni dei no vax è che si sviluppano le varianti proprio perché il virus, dato che la maggioranza delle persone è vaccinata, cerca un’altra strada. Insomma, un circolo vizioso. “Non direi. È vero che un vaccino non è in grado di proteggere in modo assoluto ma così rendiamo la vita molto più difficile al virus costringendolo a mutare, ma non è detto che il cambiamento sia favorevole al virus stesso e che riesca così a diffondersi meglio. Il vaccino è un blocco.

Quindi viene confermato che è proprio la vaccinazione che crea le varianti “costringendolo a mutare” . Ed è anche confermato che l’allarmismo per le nuove varianti è ingiustificato visto che spesso mutando il virus può diventare meno aggressivo. Eppure in tv per giustificare il FALLIMENTO VACCINALE viene detto che le varianti nascono dai non vaccinati… curioso no?

Insomma ancora una volta viene evidenziata l’assoluta inaffidabilità del governo e delle misure a cui è DOVEROSO PROTESTARE!

Ci vacciniamo tutti? Nascono le varianti che giustificano le nuove chiusure perché non sappiamo se causerà una nuova ondata.
Non ci vacciniamo? Non si creano le varianti ma il governo introduce sbarramenti di greenpass e obblighi vaccinali per prevenire un ipotetico aumento dei contagi.

Insomma siamo di fronte a un tunnel da cui usciremo solo dicendo tutto insieme NO!
Tutti insieme contro queste misure che non hanno niente a che vedere con la salute pubblica, ormai purtroppo in modo talmente evidente che non può che portare al risveglio delle persone

Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana

Fonte: https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/variante-omicron-toscana-1.7149290