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L’Interleuchina-4 media i danni neurocomportamentali ritardati indotti dalla vaccinazione neonatale contro l’epatite B che coinvolge la down-regulation del recettore IL-4 nell’ippocampo

Traduzione C.Li.Va

Traduttore: Claudio Andreini

ESTRATTO

Abbiamo precedentemente verificato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B ha indotto neuroinfiammazione ippocampale e alterazioni del comportamento nei topi. Tuttavia, l’esatto meccanismo di questi effetti rimane poco chiaro. In questo studio, abbiamo osservato che la vaccinazione neonatale contro l’epatite B ha indotto una risposta nella citochina antinfiammatoria della durata di 4-5 settimane sia nel siero che nell’ippocampo, principalmente indicata dagli elevati livelli di IL-4. Tre settimane dopo il programma di vaccinazione, tuttavia, il vaccino contro l’epatite B (HBV) ha mostrato una neuroinfiammazione ritardata dell’ippocampo. Nella periferia, IL-4 è la principale citochina indotta da questo vaccino. Le analisi di correlazione hanno mostrato una relazione positiva nei livelli di IL-4 tra siero e ippocampo nel gruppo con HBV. Quindi, abbiamo studiato se la sovraesposizione neonatale sistemica a IL-4 influenza cervello e comportamento. Abbiamo osservato che i topi a cui è stato iniettato per via intraperitoneale IL-4 di topo ricombinante (mIL-4) durante la prima fase della vita presentavano una neuroinfiammazione e compromissione della funzione cognitiva simili a quelle indotte dalla vaccinazione neonatale dell’epatite B. Successivamente, il meccanismo alla base degli effetti di IL-4 sul cervello nei topi è stato esplorato utilizzando una serie di esperimenti. In breve, questi esperimenti hanno dimostrato che IL-4 media i danni neurocomportamentali ritardati indotti dalla vaccinazione neonatale dell’epatite B, che comporta la permeabilità della barriera ematoencefalica (BBB) neonatale e la down-regulation del recettore IL-4. Questa scoperta suggerisce che gli eventi clinici riguardanti la sovraesposizione neonatale a IL-4, compresa la vaccinazione neonatale dell’epatite B e l’asma allergica nei neonati umani, possono avere implicazioni avverse per lo sviluppo del cervello e della funzione cognitiva.

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