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CHI FA DISINFORMAZIONE?

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Come sapete bene tendenzialmente preferiamo non parlare molto delle star da salotto che affollano da quasi due anni le nostre televisioni e riempiono le pagine dei nostri giornali: preferiamo informare, pubblicare studi scientifici, proporre iniziative e idee di contrasto a questa follia tutta italiana (ricordiamo che siamo l’unico paese con le restrizioni praticamente per tutto, alla faccia della “pandemia mondiale”). Oggi però facciamo un’eccezione perché l’intervento ieri sera di Burioni senza alcun contraddittorio sui canali pubblici della RAI merita quantomeno qualche precisazione, non tanto per noi che ormai purtroppo conosciamo bene il personaggio ma perché spesso “ciò che viene detto alla TV” diventa poi motivo di scelta su temi delicati quali quello della vaccinazione:

“Tante persone oltre i 50 anni che non si sono vaccinate, e queste persone sono un pericolo per la comunità perché possono infettarsi e possono trasmettere la malattia”

La vaccinazione rimane ad oggi uno strumento di protezione personale e non di comunità. Troviamo inaccettabile continuare a puntare sui sensi di colpa di chi pone dubbi sulla vaccinazione e soprattutto inaccettabile che si mettano i cittadini gli uni contro gli altri con questo ritornello privo di ogni fondamento scientifico. I vaccinati che si infettano (anche in modo asintomatico) hanno una carica virale pari a quella dei non vaccinati tanto che molti scienziati sostengono che sia impossibile raggiungere l’immunità di gregge. Anche per questo ad oggi i soggetti vaccinati continuano ad indossare la mascherina, devono sottoporsi a quarantena in caso di contatto con un soggetto positivo e devono sottoporsi a tampone per entrare in alcuni luoghi come, ad esempio, in caso di conferenze stampa davanti al Presidente del Consiglio. Se il vaccinato fosse “sicuro” perché esisterebbero ancora certi protocolli “di sicurezza” ?

“Ma questi vaccini a mRNA sono sicuri? Hanno effetti a lungo termine? Ovviamente la certezza della mancanza di un effetto negativo a lungo termine si ha solo a lungo termine perché non abbiamo una macchina del tempo che ci fa viaggiare nel futuro, però non c’è niente che ci fa anche solo lontanamente sospettare che questi vaccini abbiano degli effetti negativi a lungo termine e allo stesso tempo non esiste nella storia della medicina un vaccino che abbia avuto effetti negativi a lungo termine”

La scienza non è una fede. Questa deriva che (solo in Italia) si sta cercando di far prendere all’emergenza Covid trasformando la dimostrazione di fatti in atto di fede è inaccettabile. Se tutto fosse sicuro e bastassero “l’assenza di sospetti sugli effetti negativi a lungo termine” non ci sarebbe bisogno di firmare un consenso informato che non esclude gli effetti a lungo termine, non ci sarebbe l’avviso sul foglietto illustrativo AIFA del “farmaco sottoposto a monitoraggio addizionale” e non ci sarebbero i dubbi proprio da chi ha inventato la tecnologia mRNA, il dottor Malone che raccomanda cautela nella vaccinazione a tappeto. Del resto in soli 6 mesi di campagna vaccinale ricordiamo che AIFA ha dovuto aggiornare i foglietti illustrativi aggiungendo prima le trombosi e poi le infiammazioni cardiache , effetti avversi possibili che non erano stati riscontrati nei frettolosi e ristretti studi autorizzativi. Certezze non ce ne sono, e ostentare sicurezza nella TV pubblica in prima serata non è corretta informazione ma solo uno spot pubblicitario.

“Il vaccino come tutti i farmaci ha degli effetti collaterali.E’ bene saperli e capire quale è la loro gravità e frequenza. Nessun pericolo per la modifica del DNA però c’è la miocardite che si presenta raramente (3 casi su 100.000 dosi). In uno studio molto ampio in USA sono stati considerati 300 milioni di vaccinazioni e ci sono stati 1300 casi, tutti seguiti e guariti”

Analizziamo su questo dato ciò che è riportato sulla pagina del CDC USA . A pagina 7 trovate una tabella che mette a confronto i casi di infiammazioni cardiache attesi su una popolazione media a quelli riscontrati nei soggetti vaccinati a mRNA. Alcuni esempi: nei maschi fra 18 e 24 anni a fronte di una frequenza attesa di 1-11 casi sono stati riscontrati 213 casi, una frequenza oltre 20 volte maggiore. Ma anche analizzando i dati su popolazione più adulta vediamo che fra 40 e 49 anni sono stati riscontrati 45 casi contro i 2-19 attesi, oltre il doppio quindi. Ed è anche inaccettabile trattare con superficialità la guarigione di queste infiammazioni: la guarigione clinica non corrisponde sempre all’assenza di problemi permanenti e lo stesso Professor Crisanti (di certo non “un novax”) ha messo in guardia sulla vaccinazione nei giovani perché “la miocardite è una complicazione che non va sottovalutata. Non si sa quanto impatto abbia sulla funzionalità cardiaca negli anni. Mi spiego, se un giovanissimo guarisce dalla miocardite ma con una funzionalità cardiaca compromessa del 10%, è una cosa gravissima. È importante il modo in cui guariscono. Con che capacità cardiaca.” 

A noi piacerebbe tanto avere queste certezze sbandierate in TV con tanta superficialità, ma riteniamo che quando si parla di una malattia che sotto 50 anni senza patologie pregresse ha una mortalità nulla sia importante informare e non fare propaganda e bilanciare bene rischi (incerti) a benefici (nulli).

E non abbiamo neanche certezze su “nessun pericolo per la modifica del DNA”, dubbi che provengono da studi pubblicati su riviste scientifiche in corso di validazione. Il tempo ci dirà se questi studi saranno confutati o meno: la scienza, non la propaganda da salotto.

“Qualcuno è morto per il vaccino? Si, probabilmente 1 persona in Nuova Zelanda per miocardite causata da vaccino. 1 persona su miliardi di dosi in un anno. Nullo a confronto di alcune delle cause di morte in Italia: 25 persone all’anno per allergia da farmaci, 30 morti per allergie da cibo, 25 morti per puntura di insetti”

Premettendo che non ci risulta obbligo di assunzione di farmaci o di determinati cibi pena l’impossibilità di lavorare o di praticare vita sociale, sminuire i morti da vaccino è una tecnica purtroppo ormai nota da chi segue la lotta per la libertà di scelta da anni. Citiamo il rapporto ufficiale AIFA per parlare solo dei decessi post vaccino in Italia :

“Decessi e nesso di causalità. Complessivamente, 555 di queste segnalazioni gravi (al netto dei duplicati, ovvero dei casi per cui è stata inserita più di una segnalazione) riportano l’esito “decesso” con un tasso di segnalazione di 0,73/100.000 dosi somministrate, indipendentemente dalla tipologia di vaccino, dal numero di dose e dal nesso di causalità, tasso simile a quello riportato nel Rapporto precedente.

Il 71,3% (396/555) delle segnalazioni con esito decesso presenta una valutazione del nesso di causalità con l’algoritmo dell’OMS, in base al quale il 58.8% dei casi (233/396) è non correlabile, il 32,3% (128/396) indeterminato e il 5,3% (21/396) inclassificabile per mancanza di informazioni sufficienti. Complessivamente, 14 casi (3,5%) sui 396 valutati sono risultati correlabili (circa 0,2 casi ogni milione di dosi somministrate), di cui 7 già descritti nei Rapporti precedenti. Le rimanenti 7 segnalazioni si riferiscono a 3 pazienti ultraottantenni con condizione di fragilità per pluripatologie, deceduti per COVID-19 dopo aver completato il ciclo vaccinale (in due casi 3 settimane prima e in un caso 39 giorni prima dell’evento fatale), 3 pazienti deceduti per complicanze di un evento di natura trombotica associato a trombocitopenia e 1 paziente deceduto per complicanze di porporatrombotica trombocitopenica.”

Lo dice AIFA: 396 segnalazioni di sospetto decesso post vaccino hanno “nesso secondo algoritmo OMS”. 14 casi (3.5%) sono risultati CORRELABILI.

In 8 mesi, solo in Italia. Lo dice AIFA, non noi. Servono altre parole?

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“I VACCINI SONO SICURI” : È DAVVERO COSI’?

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Pochi giorni fa è uscito il “4 rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19” di AIFA e tutti i giornali italiani si sono affrettati nel fare titoli a caratteri cubitali per tranquillizzare la popolazione e informarci che le reazioni avverse registrate sono pochissime e quasi tutte di lieve entità .

La notizia sui giornali

Abbiamo però analizzato i vari dati e trovato due tabelle che, secondo il nostro punto di vista, meritano attenzione e ci fanno pensare che la vaccino vigilanza in Italia abbia dei grandi problemi sottostimando quindi i dati che i giornali italiani hanno frettolosamente diffuso.

La prima tabella è un grafico che presenta due dati messi in relazione: le colonne rosse rappresentano l’evoluzione, nel tempo, del numero di segnalazioni di sospette reazioni avverse registrate quotidianamente dalla vaccino vigilanza mentre la curva verde sono il numero di dosi somministrate in Italia.

Grafico AIFA

Risulta evidente l’andamento opposto delle due curve. All’aumentare del numero di dosi somministrate quotidianamente si ha un andamento nettamente decrescente (e tendente a zero) del numero di segnalazioni registrate.

Siamo quindi sicuri che la vaccino vigilanza fornisca dati attendibili? Il sospetto è che dopo i primi mesi della campagna vaccinale, dove le autorità sanitarie hanno riscontrato un forte scetticismo da parte della popolazione, si siano date indicazioni ai vaccinati di non segnalare le reazioni più comuni come febbre o dolore nel punto di iniezione per evitare la crescita del numero di segnalazioni. Guardando il grafico infatti si nota un crollo del grafico a colonne rosso dopo il 14 Marzo, cioè il giorno del ritiro temporaneo di Astrazeneca da parte di EMA e AIFA , come se quel momento rischiasse di compromettere significativamente la fiducia nella vaccinazione. Del resto il problema della vaccino vigilanza non attendibile era già evidente per chi si occupa di obblighi vaccinali da molti anni. Ricordiamo infatti che il risultato del progetto di “vaccino vigilanza attiva”, fatto per un periodo limitato nel tempo dalla Regione Puglia, per un singolo vaccino (MPRV) ha dato risultati molto chiari: Le sospette reazioni gravi al vaccino MPRV con la vaccino vigilanza passiva (quindi analoga a quella attuale per il covid19) mostra un tasso di segnalazione di 0,12 ogni 1.000 dosi contro le 40,69 ogni 1.000 dosi applicando la vaccino vigilanza attiva. Le sospette reazioni non gravi addirittura per un singolo vaccino sono passate da 0,23 ogni 1.000 dosi a ben 351,67 ogni 1.000 dosi. Sommando i due dati in pratica applicare una forma attiva di controllo ha visto passare il tasso di segnalazione da 0.35 ogni 1.000 dosi (0,035%) a 392,36 ogni 1.000 dosi ovvero 4 sospette reazioni avverse ogni 10 dosi, quasi il 40%.

Vaccino MPRV – Puglia

I dubbi sulla vaccino vigilanza trovano ulteriore riscontro anche nell’altra tabella che vogliamo analizzare dal rapporto AIFA, ovvero la distribuzione del tasso di segnalazione per fascia d’età.

Segnalazioni per fascia d’età

Risulta subito evidente come il tasso di segnalazione decresca esponenzialmente all’aumentare dell’età. Se infatti nella fascia 20-59 anni il dato è abbastanza paragonabile (si passa dalle 1.884 della fascia 20-29 anni alle 1.442 della fascia 50-59 anni) il crollo delle segnalazioni con l’aumentare dell’età è significativo, con pochissime decine di segnalazioni sopra i 70 anni.

Siamo quindi sicuri che sia facile inserire una sospetta reazione avversa nel sistema di farmaco vigilanza AIFA? Quale controllo viene fatto dai medici vaccinatori sulla popolazione anziana per verificare e registrare qualsiasi sintomo post vaccino come indicato nel bugiardino di tutti i vaccini e come indicato anche da AIFA stessa?

Estratto dal bugiardino vaccino Pfizer

Tantissime persone ci hanno segnalato di aver avuto febbre, dolori forti, mal di testa ma di aver ricevuto rassicurazioni da parte del medico della “normalità” di queste reazioni post vaccino. Eppure AIFA e i produttori di vaccino indicano espressamente di segnalare ogni episodio in cui si “manifesti qualsiasi effetto indesiderato”, senza escludere anche l’episodio febbrile. Invitiamo tutti i cittadini che si sottoporranno a vaccinazione (o che conoscono amici o parenti che si vaccineranno) a richiedere al medico l’inserimento della segnalazione di ogni eventuale sintomo riscontrato negli appositi canali. Anche i cittadini, in autonomia, possono comunque inviare una segnalazione di sospetta reazione avversa attraverso il sito AIFA all’indirizzo: https://www.vigifarmaco.it/report/compiled_reports/new

Ricordiamo a tutti però che le reazioni avverse segnalate sono purtroppo solo quelle visibili ed immediate, essendo però questi vaccini tutti autorizzati in stato emergenziale e sottoposti a monitoraggio addizionale (nei casi dei vaccini Pfizer e Moderna oltretutto si tratta dei primi vaccini messi in commercio a mRNA) le stesse case farmaceutiche ammettono di non sapere gli effetti indesiderati a lungo termine.

Riteniamo pertanto doveroso da parte delle autorità sanitarie istituire un’attenta vaccino vigilanza attiva per un tempo congruo su tutti i cittadini che si sono vaccinati, per avere in futuro una reale fotografia dei rischi e dei benefici e affinché sia chiaro che i vantaggi, nel rispetto del codice di Norimberga, siano effettivamente maggiori dei pericoli e non solo un inutile slogan pubblicitario.

“Non basta ripetere il mantra che i vaccini sono sicuri: la sicurezza va dimostrata”

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DOVE SONO I NOVAX?

22 Febbraio 2020: il Covid19 si stava affacciando in Italia e il leader di Italia Viva Matteo Renzi commentò così l’inizio dell’emergenza sanitaria: “Dove sono i novax?”, aggiungendo “Qualche anno fa tutti discutevamo dei no vax, adesso sono scomparsi tutti” [1]

Poche settimane prima il virologo Roberto Burioni commentando i primi casi di infezione espresse il desiderio di “trovare immediatamente un vaccino per vedere gli antivaccinisti implorare la vaccinazione in ginocchio sui ceci” [2]

E l’ossessione di vedere “scomparire i novax” è un pensiero che coinvolge in modo trasversale quasi tutte le forze politiche oltre che i vari influencer da salotto del nostro Paese; lo dimostrano ad esempio le dichiarazioni di Febbraio 2020 dell’ex Ministro della Salute Giulia Grillo in cui, mentre la sanità italiana si dimostrava assolutamente impreparata a gestire un’emergenza, in un’intervista a “Il Messaggero” esultò dicendo “fortunatamente esistono i vaccini e non esistono più i no-vax” [3]

Eppure con l’arrivo in commercio del primo vaccino autorizzato per il Covid19 (Pfizer – Biontech) la politica italiana torna a discutere di un possibile obbligo almeno per alcune categorie professionali a causa della scarsa adesione volontaria secondo i primi riscontri: 20% di adesione nelle RSA di Pavia [4], 1 operatore sanitario su 5 rifiuterebbe il vaccino secondo una stima dell’Ansa di qualche giorno fa [5], molti sindacati delle forze dell’ordine ribadiscono come “la vaccinazione sia una scelta soggettiva” [6] e anche i medici secondo Repubblica vanno “convinti a vaccinarsi” in quanto scettici. [7]

Evidentemente i vari Renzi, Burioni, Grillo e tutti coloro che esultavano e profetizzavano la scomparsa dei novax dimostrano ancora una volta di non avere capito niente sulla questione: nessuno vuole obblighi vaccinali. Non lo volevamo noi genitori per i nostri figli nel 2017 quando il Parlamento in fretta e furia approvava la legge 119, non lo volevano gli insegnanti quando si ipotizzava un obbligo per le stesse vaccinazioni dei bambini, non lo vogliono i medici sulla loro pelle (qualcuno con più coraggio affermandolo pubblicamente, altri meno…) e non lo vuole nessun cittadino che difende il diritto costituzionale dell’autodeterminazione in campo sanitario!

Anche solo il pensare di rendere obbligatorio questo vaccino dimostra ancora una volta il FALLIMENTO della politica italiana, il FALLIMENTO del rapporto di fiducia fra medico e paziente, il FALLIMENTO di tutti i principi cardine della medicina moderna come il consenso informato e la centralità del paziente nelle scelte di cura.

Ed oltretutto ricordiamo che si paventa un obbligo (probabilmente in pieno stile legge 119 con un vero e proprio ricatto per mobilità e possibilità di lavorare) per un vaccino su cui i punti di domanda, nonostante i caroselli dei soliti personaggi in TV da Barbara D’Urso e Mara Venier a fare il lavaggio del cervello ai poveri italiani chiusi in casa senza alcuna utilità, rimangono molti e molto importanti.

Analizzando i dati AIFA delle “caratteristiche del prodotto Comirnaty” (questo il nome del vaccino Pfizer che è già in somministrazione in Italia da pochi giorni”) [8] infatti scopriamo che:

  • In modo analogo ad altri vaccini già spacciati per sicuri e somministrati ogni giorno a tutta la popolazione italiana (es. anti meningococco) AIFA ci ricorda che Comirnaty è un “medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza”
  • La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla”, per cui si potrebbe scoprire dopo averlo iniettato a milioni di persone che la protezione potrebbe durare pochi mesi e che comunque “come per tutti i vaccini, la vaccinazione con Comirnaty potrebbe non proteggere tutti coloro che lo ricevono”
  • Mancano i dati sull’uso durante la gravidanza (anche se il produttore ci ricorda per fortuna che “gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale”). Come spiegato poco dopo infatti per valutare la tossicità generale è stato fatto uno studio su “ratti che dopo 3 dosi ricevute una volta a settimana hanno mostrato edema ed eritema in sede di iniezione e un incremento di leucociti compatibile con una risposta infiammatoria senza evidenza di danno epatico”
  • Tossicità: Non sono stati condotti studi di genotossicità o sul potenziale cancerogeno. Si ritiene che i componenti del vaccino (lipidi e mRNA) non presentino alcun potenziale genotossico.
    Quindi qualcuno vorrebbe somministrare questo vaccino in modo OBBLIGATORIO anche in assenza di studi di tossicità o di potenziali effetti cancerogeni su tutta la popolazione solo perché il produttore “ritiene che non presentino potenziale genotossico”.

Ma non è tutto, vogliamo ricordare anche che per l’immissione in commercio la sicurezza del vaccino è stata sperimentata su una popolazione estremamente ridotta, ovvero solo 18.242 persone che hanno ricevuto Comirnaty nella fase 2/3 come ricordato a pagina 7 del documento AIFA.

Quando sapremo se davvero efficacia e sicurezza del prodotto sono reali su una popolazione molto più ampia? Lo dichiara il produttore stesso secondo quanto stabilito dal regolamento 726/2004/CE:

  • Luglio 2021: completare la caratterizzazione del principio attivo e del prodotto finito. Confermare il profilo di purezza, garantire un controllo di qualità approfondito e fornire informazioni aggiuntive sul processo di sintesi degli eccipienti ALC-0315 e ALC-0159
    Ovvero il produttore specificherà meglio il principio contenuto nel vaccino quando secondo il piano del Governo questo sarà stato già somministrate circa 16 milioni di dosi di questo prodotto [9]
  • Dicembre 2023: confermare EFFICACIA e SICUREZZA di Comirnaty tramite relazione finale sullo studio clinico randomizzato controllato verso placebo in cieco.

Solo nel 2021 il piano del Governo prevede di somministrare 27 milioni di dosi di questo prodotto, due anni prima del termine previsto per valutare l’effettiva efficacia e sicurezza di questo vaccino.

Intanto nello studio preliminare in un caso fra 1.000 e 10.000 somministrazioni è stata riscontrata “paralisi facciale periferica acuta” In particolare nel documento si fa presente che “in 4 partecipanti nel gruppo trattato con vaccino è stata segnalata paralisi o paresi facciale mentre nessuna nel gruppo con placebo”

E dagli Stati Uniti, dove le vaccinazioni sono iniziate prima che in Italia, sono già numerose le segnalazioni di reazioni anafilattiche fra i primi vaccinati [10] [11] e la notizia di un ospedale che ha sospeso temporaneamente la vaccinazione dopo alcune reazioni osservate in un arco di tempo ristretto [12].

È davvero possibile contestare chi non vuole obbligatoriamente farsi iniettare questo vaccino?

È davvero civile pensare di ricattare persone SANE a doversi vaccinare con questo prodotto per poter continuare ad avere una vita normale?

Cari politici e cari influencer da salotto: nessun vaccino deve essere obbligatorio, lo dicevamo nel 2017 per la falsa epidemia di morbillo che vi ha permesso di introdurre 6 nuove vaccinazioni obbligatorie, lo ribadiamo oggi per il vaccino covid19 sulla cui sicurezza ed efficacia rimangono moltissimi punti interrogativi.

Libertà di scelta! Sempre.

Staff C.Li.Va. Toscana

[1] https://www.giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland/coronavirus-renzi-dove-sono-i-no-vax-1.3461637

[2] https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/01/29/burioni-virus-cina-subito-vaccino-per-vedere-vax-implorarlo-ginocchio_2kaFaZgvzn1wGOzUAKaapO.html

[3] https://www.tecnicadellascuola.it/coronavirus-giulia-grillo-ricorda-i-no-vax

[4] https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/12/29/paviasolo-20-operatori-rsa-per-vaccino_8547cfab-e668-46e6-887b-dd2a9c81d8c0.html

[5] https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_dicembre_29/covid-caso-operatori-sanitari-uno-cinque-rifiuta-vaccino-06062902-49ab-11eb-898c-3879af1094a3.shtml

[6] https://www.forzearmate.eu/2020/12/22/vaccinazione-anti-covid-obbligatoria-per-forze-armate-e-forze-di-polizia/

[7] https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/12/07/news/il_piano_del_governo_per_spingere_i_medici_a_farsi_vaccinare-277452397/

[8] https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005389_049269_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3

[9] http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5452&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto

[10] https://nypost.com/2020/12/23/nyc-health-care-worker-has-citys-first-allergic-reaction-to-covid-19-vaccine/

[11] https://www.reuters.com/article/us-health-coronavirus-pfizer-allergy/fairbanks-clinician-is-third-alaskan-with-adverse-reaction-to-covid-19-vaccine-idUKKBN28T014

[12] https://chicago.cbslocal.com/2020/12/18/covid-19-vaccinations-suspended-at-advocate-condell-medical-center-after-4-employees-experience-reactions/

 

SPERIMENTAZIONI

Oggi con tono di allarme Il sole 24 ore [1] ci informa che :

“La Cina ha vaccinato decine di migliaia di persone contro il coronavirus prima di finire i test clinici. […] prima è toccato ai lavoratori di aziende controllate dallo stato, poi ai membri del governo e ai dipendenti delle aziende farmaceutiche che hanno prodotto i vaccini”

Grande stupore per il giornale di proprietà di Confindustria , la Cina si permette di provare di somministrare un vaccino prima di finire i test clinici!

Vorremmo ricordare al Sole 24 ore e a tutti i giornalisti che l’Italia è il paese che:

1) ha approvato nel 2017 un decreto legge che ha esteso al numero più alto di vaccinazioni pediatriche rispetto a tutto il Mondo. Lo ha fatto con un decreto legge ma dichiarando che non c’erano i presupposti di urgenza nella prima conferenza stampa [2]

2) ha visto introdurre l’obbligo vaccinale per l’anti epatite B grazie a tangenti all’allora Ministro della salute De Lorenzo. Il vaccino è rimasto comunque obbligatorio [3] , nonostante i numerosi cambi di governo

3) ha inserito nel calendario delle vaccinazioni raccomandate (erano state rese addirittura obbligatorie nella prima stesura folle del decreto Lorenzin) vaccinazioni come quella per l’anti meningococco B sottoposta a “monitoraggio addizionale” [4]. Come riportato dal sito dell’Istituto superiore di Sanità infatti, il vaccino è stato sottoposto a monitoraggio addizionale per:

“Nel caso del vaccino 4CMenB questa attività ha lo scopo di approfondire le conoscenze relative al profilo beneficio-rischio del vaccino in una popolazione più ampia rispetto ai circa 7.500 bambini, adolescenti e adulti trattati nelle fasi pre-registrative.”

Un vaccino immesso in commercio solo dopo averlo provato per valutare efficacia e reazioni avverse su un campione di sole 7.500 persone. Il sole 24 ore ha niente da dire su questo prodotto che ogni giorno viene inoculato a bambini di pochi mesi da ormai anni senza un vero sistema di vaccino vigilanza attivo? Siamo sicuri che i pediatri e i centri vaccinali avvisino i genitori che quel prodotto è sottoposto a monitoraggio addizionale per garantire un vero consenso informato?

4) sta finanziando e pubblicizzando su tutti i giornali e siti di (dis)informazione il miracoloso “vaccino anticovid19″ prodotto in Italia” e che sarà l’unico modo per uscire da questo stato di emergenza in cui viviamo da mesi. Peccato che gli stessi scienziati che collaborano al vaccino abbiano avvisato che “è improbabile che il primo vaccino contro il Covid-19 impedisca alle persone di contrarre il virus, ma potrebbe solo alleviare i sintomi della malattia” [5].

Scommettiamo che quando (e se) sarà pronto il vaccino sarà comunque ritenuto fondamentale, sicuro ed efficace anche se chi lo sta progettando sa già che non sarà cosi?

E che dire dei test rigidissimi al quale il vaccino italiano (non quello cinese…) si sta sottoponendo? Ovviamente due casi di grave reazione avversa neurologica su un campione ristretto sono “pure coincidenze” [6], già dimenticate dai giornali italiani. Siamo sicuri, in Italia i primi ad avere l’obbligo di questo vaccino saranno i bambini. Chi meglio di loro per sperimentare?

Nel caso non lo abbiate ancora capito gli unici vaccini buoni per giornali e politici italiani sono quelli di Big Pharma. Non c’è spazio per vaccini russi o cinesi, quelli non sono sicuri perchè non provengono da chi con il solo vaccino covid19 stima un volume d’affari fra i 10 e i 30 miliardi [7].

Con buona pace di chi spaccia i vaccini sicuri ed efficaci ogni giorno ribadiamo che il senso critico aumenta di giorno in giorno, le compressioni delle libertà e dei diritti costituzionali in nome di una tanto sbandierata salute stridono con dati e fatti oggettivi. Intanto, dal nostro piccolo, chiediamo al sole 24 ore, a tutti i giornali, e soprattutto a Istituto superiore di sanità e Ministero della salute, una risposta sui test di sicurezza ed efficacia dei vaccini

già in commercio eseguiti dagli amici di CORVELVA [8]. Una risposta che dovrebbe interessare non tanto “ai novax” ma soprattutto a chi ogni giorno porta il proprio figlio a vaccinare perché rassicurati da una sicurezza e da un’efficacia che è ancora invece tutta da dimostrare. Anche per i vaccini europei, non solo quelli cinesi.

Staff C.Li.Va. Toscana

[1] https://www.ilsole24ore.com/art/la-cina-ha-vaccinato-decine-migliaia-persone-contro-coronavirus-prima-finire-test-clinici-ADObhur

[2] https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/19/vaccini-per-iscrizione-a-scuola-il-decreto-del-governo-12-obbligatori-per-fascia-0-6-anni-bisognera-vaccinarsi-anche-per-la-varicella/3597126/

[3] https://www.rassegnastampa.eu/politica/vaccino-epatite-b-reso-obbligatorio-grazie-ad-una-tangente-de-lorenzo-e-poggiolini-dovranno-pagare-5-milioni-a-testa-allo-stato/

[4] https://www.epicentro.iss.it/vaccini/pdf/Istruttoria%20MENINGOCOCCO%20B.pdf

[5] https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/09/25/vaccino-non-impedira-contrarre-virus-alleviera-solo-sintomi_PCnZb5vhvMbSWrDt1Q9F3K.html

[6] https://it.sputniknews.com/mondo/202009219556386-due-casi-di-complicazioni-neurologiche-i-test-del-vaccino-astrazeneca-ancora-fermi-in-usa/

[7] https://24plus.ilsole24ore.com/art/come-funziona-e-quanto-vale-business-miliardario-vaccini-anti-covid-19-ADcCgPS

[8] https://www.corvelva.it/speciale-corvelva/vaccinegate.html

“IMMUNI” RISPETTA I PRINCIPI DELLA PUBBLICA AMMISTRAZIONE E DI PRECAUZIONE?

link

Vogliamo analizzare la discussione in corso sulla App di tracciamento “Immuni” partendo dai principi fondamentali dell’attività amministrativa , attualmente arricchita di 450 esperti totali nelle innumerevoli task force create dal Governo. Che strano da chi voleva tagliare i Parlamentari per ridurre i costi della politica….

LEGALITA’:

Antonello Soro, il Garante della Privacy, si è rivolto al Ministro di Giustizia Bonafede in merito ad alcuni quesiti ricevuti dalle Camere Penali per accertarsi che i diritti individuali siano garantiti e possano essere adottate le caratteristiche delle piattaforme indicate dalla DGSIA (Direzione Sistemi Informativi Automatizzati – Ministero della Giustizia): ancora non abbiamo notizia di tale responso, eppure il dibattito su questa app è già molto vivo. Ancora non sappiamo se questa rispetti i princìpi di legalità, ma alcune forze politiche e alcuni Presidenti di regione stanno richiedendo a gran voce l’obbligatorietà di installazione.

A livello numerico ricordiamo che le violazioni della privacy, data breach, sono state in media 3 al giorno sul solo territorio italiano . I dati del 2019 non sono ancora stati forniti; sarebbe interessante e basilare conoscerli per comprendere se il Regolamento GDPR (entrato a pieno regime il 25 maggio 2018) sia stato sufficientemente rispettato anche dalla stessa pubblica amministrazione. Impossibile non constatare che proprio nelle strutture pubbliche quali gli istituti scolastici di ogni ordine e grado si siano registrate in questi anni innumerevoli violazioni a discapito dei minori non in regola con la legge Lorenzin, contravvenendo tra l’altro al senso inclusivo che la scuola dovrebbe avere.

ECONOMICITA’, EFFICACIA ED EFFICIENZA:

Il lockdown sta distruggendo l’economia e tutto ciò che intere generazioni di famiglie hanno costruito con i valori dell’artigianato e del “made in Italy”. Tutte le imprese avranno bisogno di ingenti e celeri liquidità per ripartire, in parte anche per finanziare i DPI e tamponi imposti dai protocolli la cui reperibilità è già scarsa persino negli ospedali. Ci chiediamo: oltre a pagare 450 esperti nella Task Force come “inutili cabine di regia” , come pensa il Governo di finanziare un progetto che presenta forti rischi di sicurezza privacy espressi proprio dal Garante se questa non fosse diretta centralmente ma in modo disordinato dalle regioni ?

Come possono queste affollate “cabine di regia” valutare efficace ed efficiente un sistema che deve monitorare un virus che ad oggi è mutato in 30 ceppi ? I tamponi quanti ceppi possono rilevare? E’ davvero il sistema più economico o quello più onerosamente rischioso anche per i diritti alla privacy dell’individuo? Perché mai queste Task Force non dovrebbero ascoltare un premio Nobel che annuncia una probabile scomparsa del virus in modo naturale? Perché anche uno studio svolto in Israele ipotizza la sparizione del virus in 70 giorni ma il nostro Governo continua a investire in questi progetti di lungo periodo?

IMPARZIALITA’:

Bisognerebbe adottare – e presto – una disciplina uniforme a livello nazionale che impedisca disparità di trattamento tra cittadini su base territoriale e assicuri garanzie equivalenti per tutti. C’è stata, invece, una proliferazione di iniziative“. Egli infatti “teme che di questo passo non si riuscirà a tenere il conto delle tante iniziative regionali, con seri rischi sul profilo della sicurezza dei nostri dati. Fughe in avanti che potrebbero pregiudicare gli obiettivi comuni.

PUBBLICITA’ E TRASPARENZA:

I titoli sensazionalistici di questi giorni tutto hanno fatto “trasparire” e rese “pubbliche” le grandi difficoltà legislative e l’importante questione dei diritti che devono trovare un equilibrio fra interesse pubblico e libertà individuali.

Ricordiamo che i cittadini italiani non sono dei criminali reclusi da controllare per pubblica sicurezza. E’ stato fomentato odio permettendo inseguimenti mediatici con immagini degne dei migliori film polizieschi, utilizzo di droni, moto e forze armate in un contesto dove fino a pochi mesi fa si denunciava la carenza di risorse economiche per garantire la sicurezza dei cittadini. Date queste premesse emotive da stress mediatico che sono state permesse, con critiche espresse anche da Paesi come la Svezia che ha avuto un approccio totalmente diverso: dove sta il principio di precauzione anche per il mantenimento della tranquillità pubblica con un’applicazione che farebbe diventare fobici o potenzialmente ipocondriache alcune persone ? Ci aspettiamo la stessa attenzione, ora e soprattutto quando sarà terminata questa emergenza, anche per i criminali veri, i pedofili, gli spacciatori, magari verificando con indagini preliminari approfondite i conflitti di interesse di chi ha sviluppato e promosso questi software.

Stessa attenzione che dovrebbe essere rivolta anche a tutti i vari protagonisti di questo periodo: mascherine, tamponi, aziende che fanno prelievi sierologici.

Noi siamo nati liberi, conosciamo i nostri diritti e doveri e siamo pronti a difenderli rispettosamente. Mai un passo indietro.

Staff C.Li.Va. Toscana

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La tecnologia NGS applicata allo studio delle matrici biologiche: i vaccini

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Come è ben noto, i vaccini sono farmaci biologici utilizzati per la prevenzione di alcune malattie infettive che contengono un principio attivo: gli “antigeni” (virus, batteri inattivati o attenuati, tossine inattivate, proteine o molecole complesse derivati dai virus e batteri), e altri componenti quali, gli adiuvanti (sostanze che aumentano la capacità degli antigeni vaccinali di indurre la risposta immunitaria anticorpale), gli eccipienti (sostanze necessarie per formulare il vaccino, o per preservarlo dalle contaminazioni batteriche) ed impurezze inevitabilmente presenti (sostanze presenti in tracce provenienti dalle materie prime, es. linee cellulari per la crescita dei batteri e virus, o dal processo di lavorazione, es. formaldeide, antibiotici ecc., contaminazioni).
Vari studi in letteratura hanno posto il problema della sicurezza dei componenti dei vaccini, soprattutto delle

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