Vaccini: Israele, +25% problemi cardiaci fra 16 e 39 anni

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Il dato è pubblicato sulla rivista Scientific Reports da Christopher Sun e Retsef Levi del Massachusetts Institute of Technology e da Eli Jafe del Servizio di medicina di emergenza di Israele a Tel Aviv.

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È stata rilevata una corrispondenza fra la somministrazione dei vaccini anti Covid-19 e l’aumento del 25% delle chiamate per problemi cardiovascolari, da parte di giovani e adulti fra 16 e 39 anni, arrivate alle strutture di pronto soccorso in Israele fra gennaio e maggio 2021, rispetto ai periodi pre-pandemia e pre-vaccini.

“I dati riportati in questa ricerca sono in accordo con quanto finora si è osservato in Germania e in Scozia, come rilevano gli autori del lavoro – osserva Broccolo – È un risultato che dovrebbe sollevare l’attenzione da parte dei medici e dei soggetti vaccinati sui segni clinici riportati nella popolazione della fascia d’età compresa fra 16 e 39 anni”.

Staff C.Li.Va. Toscana

VACCINEGATE? 5 su 7 vaccini analizzati non sono conformi

Fonte:

VACCINEGATE? 5 su 7 vaccini analizzati non sono conformi

Report analisi metagenomiche su campioni vaccinali

L’Associazione Corvelva, associazione storica veneta per il sostegno della libertà vaccinale, ha commissionato le analisi delle contaminazioni biologiche in alcuni lotti di vaccini attualmente commercializzati in Italia, ad un ente scientifico altamente qualificato e specializzato nel sequenziamento del materiale genetico.

I risultati di queste analisi sono a dir poco preoccupanti e riteniamo doveroso condividerle e renderle disponibili per le riflessioni che ognuno di noi può trarre, in merito all’inoppugnabile “totale sicurezza ed efficacia dei vaccini”, che sembra essere diventato lo slogan più ripetuto degli ultimi tempi.

Il lavoro da noi svolto va a confermare i risultati presentati nella relazione finale della  Commissione Parlamentare d’Inchiesta “Uranio Impoverito” dell’ultima legislatura, riguardanti i componenti dei vaccini e in particolare i contaminanti presenti. I risultati delle analisi effettuate dimostrando la presenza di DNA fetale umano proveniente da un genoma intero, superiore ai limiti che EMA ed FDA hanno suggerito alla comunità scientifica e modificazioni genetiche rispetto ai ceppi che i produttori indicano nella scheda tecnica del vaccino.

Attraverso la prima fase delle nostre analisi, possiamo ora affermare che:

1. Il vaccino “MMR vax Pro” (trivalente, anti Morbillo-Parotite-Rosolia) della MSD Vaccins non contiene tracce di DNA e fetale umano sopra i limiti, nè varianti genetiche degli antigeni vaccinali; ciò conferma la possibilità di produrre vaccini senza contaminanti biologici.

2. Il vaccino “Priorix Tetra” (quadrivalente, anti Morbillo-Parotite-Rosolia-Varicella) della GlaxoSmithKline presenta quantitativi di DNA fetale umano circa 140 volte superiore al limite massimo di 10 nanogrammi e ben 140.000 volte superiore al limite minimo di 10 picogrammi. Limiti indicati sia dall’FDA (in Briefing Document September 19, 2012: Vaccines and Related Biological Products Advisory Committee Meeting) che dall’EMA nella risposta ai nostri quesiti sui limiti quantitativi delle contaminazioni da DNA proveniente dalle linee cellulari.

3. Il medesimo vaccino “Priorix Tetra” non presenta, come deve essere, varianti genetiche del virus attenuato del Morbillo ma mostra ben 4 mutazioni del genoma del virus attenuato della Varicella (Human herpesvirus 3) e 1 mutazione del genoma del virus attenuato della Parotite (Jeryl-Lynn). Le varianti genetiche degli antigeni vaccinali potrebbero alterare significativamente sia la sicurezza del vaccino, che la sua efficacia, e quindi per poter considerare il prodotto conforme il ceppo virale attenuato contenuto nel vaccino non dovrebbe presentare mutazioni rispetto a quello di riferimento indicato dal produttore.

4. I vaccini “Infanrix hexa” (esavalente anti Difterite-Tetano-Pertosse acellulare-Polio-Hib-Epatite B) e “PolioInfanrix” (monovalente anti Polio) della GlaxoSmithKline, contengono una quantità di DNA virale dei poliovirus al di sotto dei limiti di rilevabilità mediante deep sequencing; ciò significa che la presenza dell’antigene vaccinale della poliomielite è dubbia e quindi potrebbe non essere garantita l’immunizzazione verso questa patologia.

5. Il vaccino “Measles vaccine live B.P.” (monovalente anti Morbillo) mostra 6 mutazioni nel genoma del virus del morbillo Edmonston Zagreb. Questi dati non permettono di garantire né la sicurezza, né la capacità di immunizzazione del vaccino.

6. Il vaccino antitifico “Vivotif” della PaxVax, per motivi non spiegabili, presenta l’8% di DNA umano. Vivotif dovrebbe contenere unicamente il ceppo vivo attenuato di Salmonella chiamato Salmonella Typhi Ty21a, pertanto la presenza di DNA genomico umano non trova alcuna giustificazione.

7. Il vaccino antitifico “Vivotif” presenta 154 mutazioni genetiche rispetto alla sequenza di Salmonella Thyphi Ty21a dichiarata nelle banche dati pubbliche come sequenza del ceppo vaccinale. Questo dato è molto preoccupante riguardo la sicurezza e l’efficacia del vaccino.

Si sottolinea che, come per la presenza di contaminazioni di DNA estraneo, le agenzie regolatorie non forniscono dati sulla sicurezza riguardanti la presenza di varianti genetiche degli antigeni vaccinali, perciò non è noto come le mutazioni genetiche riscontrate possono modificare la capacità infettiva del virus vaccinale attenuato e la risposta del sistema immunitario alla vaccinazione, sia in termini di efficacia ma anche in termini di risposte patologiche (autoimmunità).

I risultati delle analisi verranno segnalati sia all’Agenzia Italiana del Farmaco che all’Istituto Superiore di Sanità, e inviati ai vertici del Governo, nonché alle case produttrici, e verranno utilizzati per produrre degli esposti che possano portare all’apertura di indagini approfondite per verificare la reale (non dogmatica) sicurezza di ciò che viene iniettato ai nostri figli con obbligo legislativo.

Ciò che forse non è stato ben compreso dalle forze politiche, dai produttori di vaccini e dalle agenzie regolatorie preposte ad un’attività di controllo molto dubbia, è la nostra determinazione. In un mondo interconnesso a livello globale, se gli organi preposti al controllo dei “farmaci-vaccino” non eseguono le corrette procedure di verifica della qualità,  ma accettano i dati sulla base un “patto di fiducia” tra comunità scientifica e case produttrici, noi genitori ci porremo come parte terza di controllo-qualità capillare e progressivo di ogni farmaco-vaccino esistente in commercio, non solo relativamente alle contaminazioni biologiche, facilmente indagabili con le tecnologie attualmente disponibili, come la next generation sequencing da noi utilizzata, ma anche relativamente agli altri componenti presenti, al fine di portare chiarezza su prodotti farmaceutici che ad oggi non hanno studi completi e definitivi né sulla loro sicurezza né sulla loro efficacia.

Scoprire nel 2018 che alcuni di questi vaccini hanno livelli significativi di contaminanti biologici e mutazioni genetiche da poter compromettere sia la loro efficacia che la loro sicurezza getta un preoccupante dubbio su tutti gli organi di controllo soprattutto in relazione al fatto che  i vaccini non sono tutti uguali: alcuni non presentano contaminanti ed altri fino a 140.000 volte sopra i limiti minimi suggeriti.

Sarà nostra cura diffondere in maniera capillare questi risultati e chiedere che vengano poste in essere tutte le precauzioni affinché la salute dei cittadini venga preservata da possibili danni.

Associazione Corvelva
Padova, 8 luglio 2018


NOTE: i documenti originali sono materiale protetto da contratto di riservatezza con il laboratorio di analisi. Tutta la documentazione sarà allegata agli esposti che l’Associazione Corvelva presenterà tramite i propri legali.


Risultati Analisi:

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