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A CHIUNQUE ABBIA A CUORE I BAMBINI E I LORO DIRITTI

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In questi giorni non si contano le prese di posizione a tutela dei bambini di nazionalità cinese (in particolar modo coloro che sarebbero rientrati da poco dal Paese d’origine) che sarebbero a rischio discriminazione nelle scuole italiane a causa delle richieste di quarantena precauzionale giunte da alcuni.

Abbiamo visto politici e personaggi delle più varie levature (medici, politici, epidemiologi su tutti) ricoprenti vari incarichi nelle istituzioni nazionali e locali esporsi in difesa del diritto all’inclusione, del diritto inalienabile alla scolarizzazione, del diritto ad una vita sociale serena e tutelata di quei bambini che, per via delle psicosi da Coronavirus, sono oggetto di sospetto e rischiano di subire episodi di emarginazione da parte della cittadinanza.

Bellissimo, poetico, meraviglioso.

Peccato che in questi ultimi 3 anni abbiamo assistito, ininterrottamente, a media unificati e senza alcuna remora, alla discriminazione, ghettizzazione ed emarginazione di migliaia di bambini sani e che non sono portatori di alcuna malattia o untori da escludere ma hanno solo una terribile colpa: quella di non aver effettuato le 10 vaccinazioni previste da una delle leggi più discriminatorie e vessatorie degli ultimi decenni: la legge Lorenzin 119/2017 che ha esteso e inasprito le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo vaccinale per 10 vaccini nella fascia d’età 0/16 anni, lasciando inoltre fuori dagli asili decine di migliaia di bambini.

I bambini, quegli stessi bambini che oggi qualcuno vorrebbe mostrare di avere a cuore, sono stati bellamente esclusi dal tessuto sociale-educativo-scolastico, grazie alla convinzione (e alla propaganda) che i non vaccinati dovessero rappresentare un rischio per qualcuno. E per chi? Inizialmente si era provato a farli passare per un rischio per i vaccinati. Poi qualche lampadina si accese nelle menti dei promulgatori e così fu trovata una perfetta sponda nella popolazione: gli immunodepressi.

Gli immunodepressi, quella categoria di persone “a rischio” per via di un sistema immunitario deficitario o azzerato da patologie acute o croniche di cui, purtroppo, sono affetti.

Ma “a rischio” di cosa, esattamente? A rischio di qualsiasi patologia o infezione, derivante da qualsiasi virus o batterio che dovessero incontrare nella loro vita quotidiana (incluso quindi il Coronavirus). Non certo solo di quei batteri o virus che i vaccini vorrebbero prevenire, ma di centinaia di altri!

Dunque dicevamo che all’improvviso, nel 2017, la politica e il mainstream iniziarono a preoccuparsi della tutela di questa categoria di individui fino a quel momento inesistente per i politici.

E allora, senza alcuna valida spiegazione scientifica, di punto in bianco, solo i non vaccinati divennero una terribile piaga da debellare. Poco importa se le vaccinazioni non riguardano che una quindicina di malattie sulle decine e decine esistenti e normalmente diffuse nella popolazione (tutte potenzialmente egualmente pericolose per gli immunodepressi) e se in molti casi non costituiscono una tutela della salute collettiva ma solo una protezione individuale.

Poco importa: i non vaccinati dovevano diventare la piaga della nostra società, e i bambini “non in regola” dovevano essere obbligatoriamente esclusi dalle scuole materne e dagli asili nido, allontanati da un giorno all’altro dagli ambienti a loro familiari, ghettizzati e bullizzati a livello istituzionale, perché così era stato deciso e, per giustificare quella decisione, ogni argomentazione è stata usata in questi 3 anni. La classica strategia del “divid et impera”, creare fazioni di buoni contro cattivi per giustificare, agli occhi dei meno attenti, provvedimenti di compressione della libertà individuale.

Poi è arrivato il Coronavirus che ha avuto il pregio di far improvvisamente rispolverare concetti oramai desueti come diritto all’inclusione, diritto alla socialità, difesa dei diritti dei bambini, lotta dura senza paura ad ogni forma di discriminazione.

Così in questi giorni abbiamo letto le più disparate dichiarazioni dalle pagine dei giornali: “I bambini sarebbero ingiustamente danneggiati per un rischio teorico” e “le Asl sono in grado di prevenire sul nascere situazioni di pericolo” (Villani, SIP); “Nessun bambino è un virus” (Unicef Italia); “Solo con sintomi conclamati (!!!) quei bambini non andranno a scuola, senza possono restare a casa volontariamente (!!!) e “ Nessuna emergenza, a scuola si va” (Azzolina, Ministra Istruzione); e tante altre bellissime parole. In tanti si sono sentiti in dovere quindi di prendere le difese dei bambini che si sarebbero visti ingiustamente privare del diritto alla scuola, per non parlare del rischio di “caccia all’untore cinese”, di cui si è sentito parlare persino in tv, che metterebbe a repentaglio anche la vita sociale di questi bambini.

Esistono forse bambini di serie A e di serie B?

Forse sì e, a quanto pare, è così in Italia: nel nostro Paese decine di migliaia di bambini – perfettamente sani – non in regola coi 10 vaccini obbligatori, devono rimanersene a casa loro, perché loro, sani, loro sì che sono untori, indicati e additati come tali da tante e varie figure, istituzionali e non.

I bambini che non si sono sottoposti ad un trattamento preventivo sanitario (non esente da rischi) sono degli untori, dei pericoli per la società, degli appestati da emarginare e lasciare fuori dalle scuole. I loro diritti non sono contemplati. Di loro e del loro diritto alla socialità, dell’evidente ondata di odio ed emarginazione (creata e spinta dai media e dai politici, nonché da una parte di comunità scientifica) che ha fatto seguito alle polemiche relative alla legge Lorenzin del 2017, a nessuno interessa. Anzi, si è accolto a braccia aperte questo clima da tifoseria calcistica, questa “caccia all’untore”.

L’esclusione permanente dalle strutture educative di decine di migliaia di bambini sani ha lasciato non solo indifferenti ma addirittura in molti casi ha suscitato entusiasmo e ilarità. Si è gioito di queste misure restrittive. A nessuno è fregato nulla della socialità e dell’inclusione. A nessuno frega nulla tuttora, di loro.

La politica ha poi usato il tema “vaccini” per farlo diventare tema di campagna elettorale nel 2018. Partiti che avevano dichiaratamente etichettato il Decreto Lorenzin come incostituzionale, sbagliato, pericoloso per la nostra società si sono poi dileguati una volta giunti al Governo. E così il “la libertà non si può togliere con 4 righe “ della deputata Giulia Grillo si è trasformato in “non ho mai visto morire nessuno di vaccini”, il “tutti a scuola” del leader Matteo Salvini si è trasformato in un silenzio assordante una volta ottenuto lo scopo di andare al Governo del Paese.

Dove sta la coerenza? Tutti questi paladini dell’inclusione dov’erano ieri e dove sono mentre decine di migliaia di famiglie chiedono gli stessi diritti per i loro figli?

Bambini che, da un giorno all’altro, a decine di migliaia, hanno dovuto lasciare ambienti a loro familiari, amici, compagni, maestre, come degli appestati in assenza di epidemia con un danno che nessuno ha calcolato.

La psicosi Coronavirus va (giustamente) rifuggita, la psicosi-novax invece, creata e strumentalizzata ad arte, va bene? La caccia-al-cinese è un rischio sociale, la caccia-al-novax sta bene a tutti? Nell’interesse di chi?

È giunto il momento di provare ricucire il rapporto di fiducia medico-paziente, è giunto il momento di cancellare, una volta per tutte, le leggi discriminatorie e votate solo per adempiere a patti ed accordi che niente hanno a che vedere con il buon senso né con la tutela della salute pubblica.

Comitato Libertà di Scelta

https://telegra.ph/A-CHIUNQUE-ABBIA-A-CUORE-I-BAMBINI-E-I-LORO-DIRITTI-02-10

DUE PESI DUE MISURE

DUE PESI DUE MISURE

C.Li.Va. Toscana – Comitato per la Libertà di scelta Vaccinale

2017: TUTTA ITALIA – Casi di morte per morbillo n°5 = emergenza sanitaria! Un Governo impegnato per mesi a scrivere e attuare una Legge.

2019: SOLO TOSCANA – Casi di morte per batterio New Delhi n°32 = Allarmismo eccessivo. Silenzio stampa per mesi.

Questa la dichiarazione dell’ Assessore alla Sanità Regione Toscana Stefania Saccardi, che aveva denunciato il rischio di salute pubblica solo per la perdita di alcuni punti percentuali di copertura delle vaccinazioni, instaurando un clima sociale di divisione e di caccia all’untore.

Abbiamo chiesto per PEC una serie di informazioni cautelative per tutti NOI cittadini, affinché comprendano che NOI non ci beviamo il loro terrorismo e la loro strumentalizzazione mediatica.

La alleghiamo alla presente e vi chiediamo di protocollarla al vostro istituto scolastico o alla vostra Asl se volete, facendo presente che esiste una proprietà transitiva chiamata obiettività che non ha eccezioni neanche davanti al nuovo sistema solare scientifico “vaccinocentrico”.

In questi mesi come sono stati protetti, avvertiti, tutelati dallo Stato e dai medici questi soggetti fragili o immunodepressi?

Questa è la prova che la tutela dei fragili e degli immunodepressi è stata strumentalizzata per promuovere i vaccini a livello sociale. Un sacrificio collettivo (La stessa Corte costituzionale ha considerato i danneggiati dalla somministrazione di vaccini “come coloro che vanno in guerra e sacrificano la loro vita per il bene della popolazione“) per la protezione di chi non trae vantaggio. Le infezioni ospedaliere, come il New Delhi, agenti patogeni e pericolo di incubazione a seguito di recente vaccinazione possono far correre davvero gravi pericoli ai soggetti fragili.

NOI abbiamo deciso di vedere oltre e condividere i dubbi che ogni giorno crescono con paradossi, negazioni, censura e violazioni della nostra serenità familiare e relazionale in quella che dovrebbe essere una società inclusiva, non per noi, che neanche la volevamo questa guerra.

Quando ci son stati i casi di morbillo (o magari meningite, o influenza) NESSUN MEDICO (per rischio radiazione?) SI E’ PERMESSO DI DIRE “l’infezione potrebbe essere una concausa o non aver provocato la morte”.

Assessore Saccardi, con queste parole ci fa venire un dubbio: non è che per concausa intende l’immunosoppressione e che quindi a causa dell’immobilismo e del silenzio da parte della Regione qualche immunodepresso è già morto per infezione all’interno degli ospedali toscani non attrezzati a dovere, per fronteggiare il batterio New Delhi?

Attendiamo risposte, ha 30 giorni di tempo per rispondere non a noi, ma al cittadino, elemento fondamentale della nostra Costituzione.

Staff Cliva

https://www.clivatoscana.com/

 

NEW DELHI - richiesta forma cautelative da 3500 famiglie