La Vita è oltre i DPCM

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“La scuola è sicura. A Firenze 7 studenti positivi su 12mila test”

Queste le parole dell’Assessore all’educazione del Comune di Firenze, Sara Funaro (1); questo il risultato del lavoro di screening che ha trasformato aule e cortili delle scuole fiorentine in ambulatori e presidi sanitari; questo a dimostrazione,l’ennesima, che le scuole non sono un luogo di contagio.

Bene, esercitazione fatta: scuola promossa…e adesso?

Quanto ancora dobbiamo aspettare affinché la Scuola torni ad essere Scuola aperta, attiva e viva per tutti?

Che altro dobbiamo aspettare per restituire a tutti gli studenti il diritto a una Scuola – o meglio ancora a una Vita – in presenza?

Non basta tirare un sospiro di sollievo oggi per un tampone negativo se non ci si preoccupa fin da subito dei gravi – gravissimi! – rischi che stiamo facendo correre a un’intera generazione mentre politica e CTS sfornano protocolli e linee guida adatti, forse, a regolare una catena di montaggio non certo a tutelare e sviluppare un patrimonio emozionale e relazionale.

Dovrebbe preoccupare tutti quanti l’allarme lanciato dal primario dell’unità operativa complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del nosocomio pediatrico romano Bambino Gesù, Stefano Vicari: “è anche a causa del Covid-19 e di questo periodo (con o senza lockdown) se sono aumentati atti autolesionistici e suicidari che hanno segnato una crescita di disturbi mentali sia nei ragazzi che nei bambini: irritabilità, ansia, sonno disturbato”. Prosegue: “Tutto questo è assolutamente associato al periodo di chiusura, gli adolescenti vivono con grande preoccupazione questo periodo e quindi c’è una ripercussione sui loro vissuti particolarmente importante. Mi comincio a chiedere quando tutta questa emergenza sarà finita quello che dovremo gestire. Sarà un’onda lunga” (2)

Bene, quanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze saranno travolti da quest’onda lunga?

Quanti genitori si troveranno inermi di fronte a disagi più o meno gravi dei propri figli (a ciascuno la propria scala di valori per misurarli…)?

Quanti insegnanti si troveranno a compilare schede di valutazione e a rilevare atteggiamenti, comportamenti, rendimenti che magari serviranno a psicologi, logopedisti, specialisti vari per individuare terapie o programmi speciali?

E chissà se a quel punto, guardandoci indietro, vedremo ancora con estrema condivisione e benevolenza le misure restrittive, miopi e per molti discutibili con cui oggi stiamo negando a una generazione intera il diritto ad essere considerati individui a 360 gradi.

E allora tra un tampone e l’altro, prima di preoccuparci di guardare di che colore sono le regioni, mentre aspettiamo di sapere quanti giorni al mese ai nostri figli sarà concesso togliersi il pigiama per entrare in aula o per tornare a fare lo sport o l’attività che amavano…fermiamoci un istante.

Osserviamoli, ascoltiamoli, scaviamo nei loro silenzi…non rassegniamoci a pensare che è così che deve andare perché qualcuno ha teorizzato che è che così che si deve fare.

Siamo di fronte a una situazione che non si è mai verificata prima, giusto?! Questo significa che anche le misure prese per affrontarla sono ad oggi dei tentativi i cui risultati si vedranno alla lunga, no?!

Di fatto siamo di fronte a degli esperimenti, né più né meno…prima che sia troppo tardi chiediamo e pretendiamo che non siano più i bambini e i ragazzi a farne le spese.

Staff C.Li.Va. Toscana

(1) https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/covid-funaro-la-scuola-%C3%A8-sicura-a-firenze-7-studenti-positivi-su-12mila-test-1.5935911

(2) https://www.orizzontescuola.it/boom-di-tentativi-di-suicidio-tra-bimbi-e-ragazzi-a-molti-mancano-la-scuola-e-lo-sport/