DUE PESI DUE MISURE, ANCHE PER I MORTI

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Secondo il report dell’Istituto Superiore di Sanità il 66.2% dei morti con Covid19 ha colpito persone con almeno 3 patologie preesistenti. Se restringiamo l’analisi all’ultimo trimestre, dove la malattia per fortuna risulta maggiormente curabile negli ospedali, questa percentuale sale al 76.6% mentre le morti di persone senza patologie preesistenti è scesa allo 0.9% (9 casi) [1]

In questi mesi, in un susseguirsi di bollettini e numeri usati per giustificare i decreti, vari politici e influencer da salotto ci hanno spiegato che i morti con il Covid19 avrebbero vissuto ancora molti anni, addirittura secondo uno studio dell’Università di Glasgow [2] si è stimato in 10 anni l’aspettativa di vita residua media.

Infatti secondo l’Istituto superiore di sanità “sono da considerarsi cause di morte associate a COVID-19 le complicazioni o gli esiti collegati a patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo un paziente con quadro clinico compatibile con COVID-19. Nel caso specifico, se l’infarto avviene in un paziente cardiopatico con una polmonite COVID-19, è ipotizzabile che l’infarto rappresenti una complicanza del COVID-19 e quindi il decesso deve essere classificato come dovuto a COVID-19.” [3]

È notizia di ieri 30 Dicembre che un 91 enne svizzero è deceduto due giorni dopo la somministrazione del vaccino Pfizer [4] e ovviamente già oggi è arrivata la precisazione che “la persona era affetta da gravi patologie pregresse e quindi l’esistenza di un nesso è altamente improbabile” [5]

Ancora una volta due pesi e due misure. La campagna di vaccinazione è appena iniziata, le notizie di reazioni avverse che arrivano da tutto il mondo sono già decine e non possiamo che constatare ancora una volta come sia già iniziata la macchina del pensiero unico, la negazione di ogni possibile dubbio, l’utilizzo della morte di una persona a proprio piacimento per non destare sospetti nella popolazione.
Perché un infarto in un paziente positivo Covid19 viene considerato associabile mentre la morte dopo pochi giorni dal vaccino viene subito smentita e non correlata? Perché il vaccino “non potrebbe aver predisposto un decorso negativo” come riporta ISS nei suoi criteri di calcolo dei morti con Covid19?

“Altamente improbabile” non è una certezza, ma solo l’ordine di mettere a tacere i dubbi fra le persone per evitare che ci sia una scarsa adesione al vaccino anti Covid19. Intanto noi riportiamo la notizia e invitiamo tutti a ragionare con la propria testa, perché notizie così siamo sicuri che purtroppo saranno all’ordine del giorno vista la velocità con cui questo vaccino è stato autorizzato e sulla popolazione anziana a cui saranno destinate le prime dosi.

Libertà di scelta. Sempre.

Staff C.Li.Va. Toscana

[1] https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_16_dicembre.pdf
[2] https://www.open.online/2020/04/24/coronavirus-pandemia-cancellato-10-anni-vita-vittime-italiane-covid/
[3] https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/come-si-calcola-la-mortalit%25C3%25A0-associata-al-covid-19
[4] https://www.ticinonews.ch/svizzera/lucerna-persona-muore-dopo-la-vaccinazione-XY3616752
[5] https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/12/31/covid-svizzera-91enne-morto-dopo-vaccino-nessun-nesso_06b356d3-f3b6-4879-8737-3ca125be42fe.html