A circa un mese dall’inizio della vaccinazione covid19 in Italia continuano ad arrivare notizie sulla scarsa efficacia e sulla sicurezza da tutto il Mondo.
Abbiamo analizzato la situazione in un nuovo articolo che potete leggere sulle nostre pagine
Telegraph
CHE DISASTRO QUESTI VACCINI COVID!
Nonostante i media italiani sbandierino i numeri della campagna di vaccinazione, quasi a segnare un countdown verso la fine dell’emergenza, continuano ad arrivare pessime notizie su efficacia e sicurezza per i 3 vaccini Covid19 attualmente disponibili in Italia: Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Iniziamo dall’efficacia: Il Dottor Fauci ha infatti dichiarato che “i nuovi dati mostrano che i vaccini attualmente sul mercato potrebbero non essere così efficaci per le nuove varianti”, smentendo così quel 95% di efficacia…
Da pochi giorni è stato pubblicato il primo rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid19 da AIFA (1).
Vogliamo iniziare questa analisi riprendendo le parole dell’introduzione del documento: “Nessun prodotto medicinale può essere mai considerato esente da rischi. Ognuno di noi, quando decide di servirsi di un farmaco o di sottoporsi a una vaccinazione, dovrebbe avere presente che quello che sta facendo è bilanciare i benefici con i rischi.”
Ci piacerebbe chiedere ad AIFA come si concilia la frase “decide di servirsi di un farmaco o di sottoporsi a una vaccinazione” con gli obblighi vaccinali (o ricatti come sta accadendo ad alcune categorie di lavoratori costrette da pressioni psicologiche a sottoporsi al vaccino contro la propria volontà o come accade da anni ai genitori che vogliono iscrivere i bambini a scuola). Ancora una volta nei documenti ufficiali viene garantito il diritto al consenso libero e informato, peccato che poi che la pratica ci dica tutt’altro come abbiamo bene imparato sulla pelle dei nostri figli con la legge 119.
“La scuola è sicura. A Firenze 7 studenti positivi su 12mila test”
Queste le parole dell’Assessore all’educazione del Comune di Firenze, Sara Funaro (1); questo il risultato del lavoro di screening che ha trasformato aule e cortili delle scuole fiorentine in ambulatori e presidi sanitari; questo a dimostrazione,l’ennesima, che le scuole non sono un luogo di contagio.
Bene, esercitazione fatta: scuola promossa…e adesso?
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2021-01-22 21:25:292021-01-22 21:25:58La Vita è oltre i DPCM
Saliresti su una macchina che con una “frequenza non nota” può esplodere?
Saliresti su un treno per fare un viaggio se prima di salire ti dicessero che “non è possibile prevedere danni a lunga distanza”?
Assumeresti un farmaco prima di avere una gravidanza dopo che il medico ti ha avvisato che è sicuro perché “quattro femmine di ratto che hanno assunto quel prodotto non hanno avuto problemi”?
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2021-01-19 11:09:502021-01-19 11:13:24FACCIAMO UN GIOCO?
Secondo il report dell’Istituto Superiore di Sanità il 66.2% dei morti con Covid19 ha colpito persone con almeno 3 patologie preesistenti. Se restringiamo l’analisi all’ultimo trimestre, dove la malattia per fortuna risulta maggiormente curabile negli ospedali, questa percentuale sale al 76.6% mentre le morti di persone senza patologie preesistenti è scesa allo 0.9% (9 casi) [1]
In questi mesi, in un susseguirsi di bollettini e numeri usati per giustificare i decreti, vari politici e influencer da salotto ci hanno spiegato che i morti con il Covid19 avrebbero vissuto ancora molti anni, addirittura secondo uno studio dell’Università di Glasgow [2] si è stimato in 10 anni l’aspettativa di vita residua media.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2021-01-01 07:37:332021-01-01 07:37:47DUE PESI DUE MISURE, ANCHE PER I MORTI
22 Febbraio 2020: il Covid19 si stava affacciando in Italia e il leader di Italia Viva Matteo Renzi commentò così l’inizio dell’emergenza sanitaria: “Dove sono i novax?”, aggiungendo “Qualche anno fa tutti discutevamo dei no vax, adesso sono scomparsi tutti” [1]
Poche settimane prima il virologo Roberto Burioni commentando i primi casi di infezione espresse il desiderio di “trovare immediatamente un vaccino per vedere gli antivaccinisti implorare la vaccinazione in ginocchio sui ceci” [2]
E l’ossessione di vedere “scomparire i novax” è un pensiero che coinvolge in modo trasversale quasi tutte le forze politiche oltre che i vari influencer da salotto del nostro Paese; lo dimostrano ad esempio le dichiarazioni di Febbraio 2020 dell’ex Ministro della Salute Giulia Grillo in cui, mentre la sanità italiana si dimostrava assolutamente impreparata a gestire un’emergenza, in un’intervista a “Il Messaggero” esultò dicendo “fortunatamente esistono i vaccini e non esistono più i no-vax” [3]
Eppure con l’arrivo in commercio del primo vaccino autorizzato per il Covid19 (Pfizer – Biontech) la politica italiana torna a discutere di un possibile obbligo almeno per alcune categorie professionali a causa della scarsa adesione volontaria secondo i primi riscontri: 20% di adesione nelle RSA di Pavia [4], 1 operatore sanitario su 5 rifiuterebbe il vaccino secondo una stima dell’Ansa di qualche giorno fa [5], molti sindacati delle forze dell’ordine ribadiscono come “la vaccinazione sia una scelta soggettiva” [6] e anche i medici secondo Repubblica vanno “convinti a vaccinarsi” in quanto scettici. [7]
Evidentemente i vari Renzi, Burioni, Grillo e tutti coloro che esultavano e profetizzavano la scomparsa dei novax dimostrano ancora una volta di non avere capito niente sulla questione: nessuno vuole obblighi vaccinali. Non lo volevamo noi genitori per i nostri figli nel 2017 quando il Parlamento in fretta e furia approvava la legge 119, non lo volevano gli insegnanti quando si ipotizzava un obbligo per le stesse vaccinazioni dei bambini, non lo vogliono i medici sulla loro pelle (qualcuno con più coraggio affermandolo pubblicamente, altri meno…) e non lo vuole nessun cittadino che difende il diritto costituzionale dell’autodeterminazione in campo sanitario!
Anche solo il pensare di rendere obbligatorio questo vaccino dimostra ancora una volta il FALLIMENTO della politica italiana, il FALLIMENTO del rapporto di fiducia fra medico e paziente, il FALLIMENTO di tutti i principi cardine della medicina moderna come il consenso informato e la centralità del paziente nelle scelte di cura.
Ed oltretutto ricordiamo che si paventa un obbligo (probabilmente in pieno stile legge 119 con un vero e proprio ricatto per mobilità e possibilità di lavorare) per un vaccino su cui i punti di domanda, nonostante i caroselli dei soliti personaggi in TV da Barbara D’Urso e Mara Venier a fare il lavaggio del cervello ai poveri italiani chiusi in casa senza alcuna utilità, rimangono molti e molto importanti.
Analizzando i dati AIFA delle “caratteristiche del prodotto Comirnaty” (questo il nome del vaccino Pfizer che è già in somministrazione in Italia da pochi giorni”) [8] infatti scopriamo che:
In modo analogo ad altri vaccini già spacciati per sicuri e somministrati ogni giorno a tutta la popolazione italiana (es. anti meningococco) AIFA ci ricorda che Comirnaty è un “medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza”
“La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla”, per cui si potrebbe scoprire dopo averlo iniettato a milioni di persone che la protezione potrebbe durare pochi mesi e che comunque “come per tutti i vaccini, la vaccinazione con Comirnaty potrebbe non proteggere tutti coloro che lo ricevono”
Mancano i dati sull’uso durante la gravidanza (anche se il produttore ci ricorda per fortuna che “gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale”). Come spiegato poco dopo infatti per valutare la tossicità generale è stato fatto uno studio su “ratti che dopo 3 dosi ricevute una volta a settimana hanno mostrato edema ed eritema in sede di iniezione e un incremento di leucociti compatibile con una risposta infiammatoria senza evidenza di danno epatico”
Tossicità: Non sono stati condotti studi di genotossicità o sul potenziale cancerogeno. Si ritiene che i componenti del vaccino (lipidi e mRNA) non presentino alcun potenziale genotossico.
Quindi qualcuno vorrebbe somministrare questo vaccino in modo OBBLIGATORIO anche in assenza di studi di tossicità o di potenziali effetti cancerogeni su tutta la popolazione solo perché il produttore “ritiene che non presentino potenziale genotossico”.
Ma non è tutto, vogliamo ricordare anche che per l’immissione in commercio la sicurezza del vaccino è stata sperimentata su una popolazione estremamente ridotta, ovvero solo 18.242 persone che hanno ricevuto Comirnaty nella fase 2/3 come ricordato a pagina 7 del documento AIFA.
Quando sapremo se davvero efficacia e sicurezza del prodotto sono reali su una popolazione molto più ampia? Lo dichiara il produttore stesso secondo quanto stabilito dal regolamento 726/2004/CE:
Luglio 2021: completare la caratterizzazione del principio attivo e del prodotto finito. Confermare il profilo di purezza, garantire un controllo di qualità approfondito e fornire informazioni aggiuntive sul processo di sintesi degli eccipienti ALC-0315 e ALC-0159
Ovvero il produttore specificherà meglio il principio contenuto nel vaccino quando secondo il piano del Governo questo sarà stato già somministrate circa 16 milioni di dosi di questo prodotto [9]
Dicembre 2023: confermare EFFICACIA e SICUREZZA di Comirnaty tramite relazione finale sullo studio clinico randomizzato controllato verso placebo in cieco.
Solo nel 2021 il piano del Governo prevede di somministrare 27 milioni di dosi di questo prodotto, due anni prima del termine previsto per valutare l’effettiva efficacia e sicurezza di questo vaccino.
Intanto nello studio preliminare in un caso fra 1.000 e 10.000 somministrazioni è stata riscontrata “paralisi facciale periferica acuta” In particolare nel documento si fa presente che “in 4 partecipanti nel gruppo trattato con vaccino è stata segnalata paralisi o paresi facciale mentre nessuna nel gruppo con placebo”
E dagli Stati Uniti, dove le vaccinazioni sono iniziate prima che in Italia, sono già numerose le segnalazioni di reazioni anafilattiche fra i primi vaccinati [10] [11] e la notizia di un ospedale che ha sospeso temporaneamente la vaccinazione dopo alcune reazioni osservate in un arco di tempo ristretto [12].
È davvero possibile contestare chi non vuole obbligatoriamente farsi iniettare questo vaccino?
È davvero civile pensare di ricattare persone SANE a doversi vaccinare con questo prodotto per poter continuare ad avere una vita normale?
Cari politici e cari influencer da salotto: nessun vaccino deve essere obbligatorio, lo dicevamo nel 2017 per la falsa epidemia di morbillo che vi ha permesso di introdurre 6 nuove vaccinazioni obbligatorie, lo ribadiamo oggi per il vaccino covid19 sulla cui sicurezza ed efficacia rimangono moltissimi punti interrogativi.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-12-30 11:17:242020-12-30 11:17:24DOVE SONO I NOVAX?
Oggi vogliamo fare un ripasso di storia (recente) per chi si fosse cominciato a interessare al tema della libertà di scelta vaccinale solo da poco tempo.
Era il 28 Settembre 2014 quando sul sito dell’AIFA viene pubblicato un comunicato stampa [1] dal titolo “L’italia capofila delle strategie vaccinali a livello mondiale”.
Nella foto a rappresentare l’Italia erano presenti l’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il consigliere Scientifico Ranieri Guerra e il Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli.
Nel comunicato stampa si evidenziava come nell’incontro avvenuto alla Casa Bianca con l’allora Presidente Barack Obama fu riconosciuto all’Italia il ruolo di “guidare nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel Mondo” come deciso durante la “Global Health Security Agenda”.
A distanza di oltre 6 anni che ruolo hanno queste figure nel nostro Paese oggi?
Sergio Pecorelli, all’epoca a capo dell’Agenzia Italiana del Farmaco”, nel Dicembre del 2015 rassegnò le dimissioni da Presidente per “mancanza di condizioni minime di serenità ” dopo le accuse di “conflitto di interessi di livello 3 da un comitato interno dell’Authority a causa della partecipazione a due Fondazioni e a una società di venture capital” [2]
L’On. Beatrice Lorenzin nel 2017, pochi mesi prima del termine della legislatura, fu firmataria e promotrice della legge 119/2017 sull’estensione dell’obbligo vaccinale in età pediatrica. Una legge frutto di mesi di campagna mediatica di terrorismo sull’epidemia di morbillo e sul calo delle coperture vaccinali che avrebbe portato il nostro paese a una crisi sanitaria qualora non si fosse invertita la tendenza. A distanza di 3 anni questo decreto ha portato un aumento della copertura vaccinale anti-morbillo di meno di 3 punti (91,84% del 2017 contro i 94.49% del 2019 [3] ) pagando però un costo sociale altissimo vista l’esclusione di migliaia di bambini dalle scuole d’infanzia e dai nidi. I casi di morbillo, già in discesa nel 2017 prima che il decreto potesse ancora avere effetto, sono ormai di poche unità da mesi. Un andamento decrescente dei casi che era già avvenuto nel 2015 quando i casi, senza obbligo vaccinale, erano stati 256 nell’intero anni con una copertura vaccinale dell’85.29%.
Per cronaca segnaliamo che nelle elezioni 2018 l’On.Lorenzin si candidò con una propria lista (Civica Popolare) ma con un risultato elettorale deludente (0.5% alle politiche del 2018, 0.4% alle regionali in Lombardia 2019 e 0.2% nel Lazio) [5]. La lista civica popolare è stata di fatto cancellata ma l’Onorevole Lorenzin ha raggiunto comunque la Camera Dei Deputati in quanto vincitrice di un collegio uninominale nell’alleanza di centro sinistra.
Infine il consigliere scientifico Ranieri Guerra oggi è “direttore vicario OMS” ed è in questi giorni al centro di una polemica per non aver aggiornato il piano pandemico. La polemica si è incendiata dopo un servizio di Report sulla gestione dell’emergenza COVID19 con l’accusa del ricercatore OMS Europa Zambon di aver ricevuto pressioni da Ranieri Guerra per far modificare il rapporto e la puntata TV andata in onda sul servizio pubblico televisivo italiano: “Più volte Ranieri Guerra, sia via mail che per telefono, mi ha chiesto di modificare la datazione del piano pandemico italiano.Lui voleva che io scrivessi nel rapporto che il piano, dal 2006, era stato aggiornato, usando proprio le parole updated and reconfirmed. Consultandomi con tutti gli autori del rapporto, abbiamo deciso assolutamente che potevamo scrivere reconfirmed perché in effetti non era cambiato neanche di una virgola dal 2006, ma certamente non potevamo scrivere updated cioè aggiornato. Questo sarebbe stato dichiarare il falso ed io non me la sono sentita”. [6]
Chissà, forse quando nel 2017 criticavamo la legge sull’obbligo vaccinale e facevamo notare all’opinione pubblica che la legge non era necessaria ma era figlia di decisioni politiche e che quello era solo il primo passo di una strategia politica volta a comprimere i diritti dell’individuo avevamo ragione?
In riferimento alle folli dichiarazioni del Presidente della Regione Toscana abbiamo inviato la seguente lettera alla Giunta e al Consiglio regionale toscano
GIUSTO CHE CHI NON SI VACCINA SI PAGHI LE CURE!”
16/12/2020
Caro Presidente Giani,
accogliamo con stupore e sconcerto le sue parole riprese da tutti i giornali locali in merito alle conseguenze che lei propone per chi deciderà di non vaccinarsi per il Covid-19[1]. RicordandoLe che ad oggi in Europa nessun vaccino per il Covid-19 è stato autorizzato nonostante molti politici abbiano già iniziato a dire che è “efficace e sicuro” [2], probabilmente quasi ad auto convincervi per giustificare i milioni di euro di soldi pubblici spesi per opzionare 200 milioni di dosi senza alcuna certezza, troviamo molto gravi le sue parole.
Chi ha un ruolo istituzionale come il suo non dovrebbe permettersi di fare il tifo e non dovrebbe creare divisioni nella popolazione.
Ancora più grave ovviamente quando “un’idea” è semplicemente FOLLE. In Italia secondo ISTAT muoiono 93.000 persone a causa del fumo di tabacco [3] ma non abbiamo mai sentito proporre di far pagare le cure a chi continua a fumare. In Europa nel 2016 il consumo di alcol ha causato il 5.5% delle morti totali con oltre 300.000 vittime eppure non ricordiamo da nessun politico nessuna proposta di far pagare le cure a chi abusa di bevande alcoliche o super alcoliche [4]. E così via potremmo continuare con le cause più comuni di morti e, quindi, di spese sanitarie per curare le persone.
TUTTI hanno il diritto di essere curati, e anche l’articolo 32 della Costituzione ci ricorda che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e garantisce cure agli indigenti” [5].
Altrimenti, caro Presidente Giani, le facciamo una controproposta: tutti i rappresentanti di quelle forze politiche che negli ultimi decenni hanno DISTRUTTO la sanità da oggi siano obbligati a pagarsi le cure di tasca propria. Nel 2018 il Governo Gentiloni ha imposto “45 milioni di euro di tagli per il personale sanitario” alla nostra Regione [6] e perfino il suo predecessore Enrico Rossi ha ammesso che “sulla sanità abbiamo tagliato troppo” [7] e che “l’Italia è vicina al punto di rottura”.
Troppo facile chiedere di pagare le cure a chi, in pieno diritto COSTITUZIONALE di autodeterminazione in campo sanitario, si pone dubbi e non accetterà imposizioni dall’alto su un vaccino sperimentale. Poi, ovviamente, il fatto che le persone meno abbienti non possano pagarsi le cure e, quindi, siano di fatte obbligate a vaccinarsi mentre i benestanti potrebbero benissimo sostenere le spese non Le pare incostituzionale oltre che vergognoso solo a pensarlo?
Gentile Presidente Giani, Le consigliamo di misurare le parole in modo più attento. In un Paese normale certe dichiarazioni sarebbero sufficienti per scatenare le proteste e obbligarla a chiedere scusa. Non succederà così perché ormai lo sappiamo bene, chi pone dubbi sull’obbligatorietà vaccinale (con obbligo imposto o semplicemente istituito come ricatto) non ha diritto di parola, mentre politici e (alcuni) medici possono permettersi di dire qualsiasi cosa calpestando diritti civili e Costituzione come se fosse carta straccia.
Noi, in rappresentanza anche delle oltre 3.500 famiglie toscane iscritte al nostro comitato, saremo sempre attenti a condannare con fermezza certe dichiarazioni e a protestare in modo civile in ogni sede qualora la politica abbia deliri di onnipotenza come troppo spesso abbiamo vissuto negli ultimi anni.
http://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.png00utenteclivahttp://www.clivatoscana.com/wp-content/uploads/2017/03/logo.pngutentecliva2020-12-17 10:45:542020-12-17 10:45:54GIUSTO CHE CHI NON SI VACCINA SI PAGHI LE CURE!”
Uno degli appellativi più insopportabili che subiamo in ogni occasione di confronto sul tema “obbligo vaccinale” è quello di essere definiti come “mamme informate su internet”, quindi non liberi di poter protestare contro leggi come la 119 Lorenzin.
Senza voler dedicare altre energie a questa falsità ma evidenziando come pretendiamo RISPETTO per chi ha vaccinato i figli fidandosi ciecamente del medico e ha visto sulla propria pelle le reazioni avverse che i vaccini possono provocare, oggi vi proponiamo questo articolo di Repubblica dal titolo: “L’allarme del governo: “Dobbiamo convincere i medici a vaccinarsi” [1]
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